Anis Amri crea problemi all'Italia anche a quattro mesi dalla sua morte. La salma del terrorista, autore della strage al mercatino natalizio di Berlino che provocò dodici vittime, tra cui pure la giovane italiana Fabrizia Di Lorenzo, sarà rimpatriata in Tunisia a spese dello Stato italiano. Nessuno infatti (né parenti, né amici né autorità tunisine) si è fatto avanti per riavere il corpo. Roma dovrà inoltre farsi carico pure delle spese dell'obitorio di Milano.
Nei giorni scorsi intanto le autorità italiane hanno espulso un 43enne egiziano per motivi di pericolosità sociale. E' emerso che l'uomo ebbe un ruolo di fiancheggiatore di Amri, avendogli fornito un'utenza mobile usata dal criminale durante la permanenza in Italia nel maggio di due anni fa. L'egiziano, già condannato per reati comuni, era stato mandato via una prima volta dal suolo italico nell'aprile 2013 ma era rientrato dopo aver ottenuto in maniera fraudolenta un visto dall'ambasciata d'Italia in Egitto.
ATS/Reuters/EnCa