Aquarius chiede un porto sicuro

La motonave Aquarius che durante il fine settimana ha tratto in salvo 141 persone nel Mediterraneo è da ieri alla ricerca di un porto dove sbarcarli. Le due ONG che la gestiscono - Médecins sans Frontières e SOS Mediterranée - chiedono ai governi europei di decidersi. L’Italia, come Malta, nega categoricamente i propri porti: la responsabilità è del governo britannico, dice il ministro italiano dei trasporti Toninelli, perché l’imbarcazione è registrata a Gibilterra. Per il suo collega degli interni Salvini la nave può andare dovunque, tranne che in Italia.

Anche la Spagna non è al momento disposta ad accogliere la nave, che approdò a Valencia dopo la sua prima odissea il 17 giugno. "Non siamo la destinazione più vicina", fanno sapere fonti di Madrid.

Proprio oggi i dati diffusi da Frontex, il corpo europeo di guardie di confine e guardacoste, confermano che le coste spagnole sono diventate il nuovo punto caldo sul fronte dell’immigrazione, con oltre la metà degli sbarchi registrati in luglio (8'800 su 14'900). Il numero degli arrivi di migranti in Spagna è infatti quadruplicato sulla rotta del Mediterraneo occidentale, rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Complessivamente il numero degli arrivi in Europa sta invece calando.