La difesa anti-aerea ucraina è in difficoltà nel contrastare gli attacchi russi e i suoi generali denunciano la mancanza di munizioni. Sta dunque funzionando il nuovo approccio tattico della Russia? Quanto contano i nuovi aiuti militari annunciati dalla Germania? La RSI lo ha chiesto a François Heisbourg, presidente dell’Institute for Strategic Studies di Londra e del consiglio di fondazione del Geneva Center for Security Policy.
“I russi non erano riusciti, nell’autunno del 2022, a distruggere le infrastrutture elettriche ucraine con attacchi missilistici e con droni. Avevano fallito. Quindi stavolta ci riprovano, con una nuova tattica, che prevede di impegnare le difese antiaeree ucraine nello sventare sciami di droni e missili meno potenti, in modo da renderle sguarnite nel fronteggiare i missili più potenti. E questo sta funzionando, più o meno bene, dal punto di vista russo. Perché, di fatto, gli ucraini continuano ad avere un’ottima percentuale di successo nell’eliminazione dei droni, che sono praticamente tutti distrutti, e anche una buona parte dei missili. Le tattiche russe sono un po’ più efficaci rispetto a un anno e mezzo fa, ma questo di per sé non cambia il corso della guerra”, spiega François Heisbourg.
Dal punto di vista dell’Ucraina quali sono le difficoltà nel fronteggiare questa nuova tattica?
“Il primo problema è che dalla fine dello scorso dicembre, i finanziamenti americani a sostegno dell’Ucraina sono cessati. Non c’è una linea di credito per il 2024, quindi gli Stati Uniti non possono più inviare attrezzature, e in particolare non possono più inviare munizioni per la difesa aerea. Certo, ci sono altre fonti oltre agli Stati Uniti, e anche gli europei forniscono sistemi antimissilistici. Ma il fatto è che gli ucraini hanno meno risorse rispetto a un anno fa. E questo è estremamente preoccupante. Perché se le difese antiaeree ucraine vengono saturate dagli attacchi russi a causa della mancanza di munizioni, la percentuale di successo degli attacchi russi aumenterà drasticamente, così come la capacità russa di distruggere le infrastrutture urbane e le infrastrutture critiche per la società ucraina. Queste capacità aumenteranno in modo molto improvviso, molto brusco e forse anche decisivo. E questo è un problema molto, molto, molto serio per l’Ucraina. Il secondo problema è che, un anno fa, i russi avevano solo missili propri. Adesso, la Russia ha firmato contratti con la Corea del Nord e l’Iran, Paesi che producono missili a medio raggio che si adattano bene al teatro ucraino. I missili nordcoreani, in particolare, pare siano stati utilizzati per la prima volta giovedì. E ovviamente ce ne saranno altri, in altre occasioni. Che io sappia, i missili iraniani non sono ancora stati dispiegati e quindi non sono ancora stati utilizzati. Ma sappiamo che l’Iran ha una capacità produttiva molto ampia, avendo fornito migliaia di missili a Hezbollah nel sud del Libano, di cui si parla molto in questi giorni. Quindi l’Iran potrebbe diventare un fornitore molto importante per la Russia. E anche se gli ucraini dovessero disporre di una quantità di difesa antiaerea paragonabile a quella dell’anno scorso, probabilmente non sarebbe sufficiente a contrastare gli attacchi russi nel lungo periodo. La situazione è quindi potenzialmente molto grave per l’Ucraina. Ci sono dei rimedi che possono essere applicati. Il ritorno degli aiuti americani è ovviamente uno di questi. Un altro è il fatto che gli europei e gli americani possono dispiegare un maggior numero di batterie di difesa antiaerea, e questo è già in corso con le famose batterie Patriot, di cui il Giappone sta fornendo un certo numero. Ma nella competizione tra risorse militari russe e ucraine, per il momento, sono i russi che sembrano essere in una posizione di forza”.
E i nuovi aiuti militari annunciati dalla Germania che peso hanno?
“È positivo che la Germania stia aumentando i suoi aiuti. Il problema delle difese antiaeree è che gli europei hanno una capacità produttiva relativamente bassa. Per aumentarla è necessario creare nuove linee di produzione. Ma si tratta di industria, e ci vuole un anno, due anni, tre anni. Quindi non avrà un impatto diretto sulla situazione nel 2024. Stavamo parlando della gara tra le risorse militari russe e ucraine. Ma c’è un’altra gara, che è quella tra il ritmo della guerra, che attualmente è piuttosto rapido, e il ritmo con cui gli europei e gli americani stanno aumentando la loro capacità produttiva. L’industria procede al suo ritmo. Il tempo dell’industria si conta in anni, mentre quello della guerra si conta in settimane o mesi”.
La Russia sta spendendo moltissimo per questo conflitto. Ha appena speso 2 miliardi in pochi giorni di guerra secondo la rivista Forbes. Andando avanti così non rischia di esaurire le proprie risorse?
“Due miliardi, se siete, nonostante le sanzioni, uno dei primi produttori ed esportatori di petrolio ve li potete permettere, e avete anche le entrate dal commercio del gas. La Russia non è a corto di denaro. Ha tanto cash. Può comperare le armi di cui ha bisogno dalla Corea del Nord o dall’Iran. Due miliardi onestamente non è molto. È un decimo di un decimo del PIL russo. Certo questa guerra costa molto alla Russia, ma rispetto a cosa? La Russia ha moltissimo denaro a disposizione per questa guerra, purtroppo”.
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