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Armi nucleari, cosa dice il trattato che Putin ha sospeso

Il New START, siglato tra Russia e USA nel 2010, pone un limite di 1'550 testate operative, ma ora si teme una nuova corsa agli armamenti in pieno stile Guerra Fredda

  • 2 marzo 2023, 05:56
  • 20 novembre, 11:51
Un missile, in grado di trasportare una testata nucleare, lanciato da un sottomarino USA

Un missile, in grado di trasportare una testata nucleare, lanciato da un sottomarino USA

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Di: ATS/ANSA/M. Ang. 

La decisione da parte del presidente russo Vladimir Putin di sospendere la sua partecipazione all'ultimo accordo bilaterale sulla limitazione delle armi nucleari sottoscritto con gli Stati Uniti ha suscitato una dura reazione da parte di Washington e la preoccupazione della comunità internazionale, espressa anche dall'ONU. Putin ha firmato e promulgato martedì la legge che prevede la sospensione, da parte di Mosca, del New START (Strategic Arms Reduction Treaty, Trattato di riduzione delle armi strategiche) e mercoledì il viceministro degli esteri russo Sergey Ryabkov, ripreso dall'agenzia Interfax, ha dichiarato che: "Fino a quando gli Stati Uniti non cambieranno il loro comportamento, fino a quando non vedremo segnali di buon senso in ciò che stanno facendo in relazione all'Ucraina, in Ucraina, non vediamo alcuna possibilità che la decisione di sospendere il New Start venga rivista o riesaminata". Così ora si teme una nuova corsa agli armamenti nucleari, in pieno stile Guerra Fredda.

Il New START è l'ultimo accordo bilaterale sulla limitazione delle armi nucleari sottoscritto l'8 aprile 2010 a Praga dall'allora presidente degli Stati Uniti Barack Obama e dal suo omologo della Federazione Russa Dmitri Medvedev. Entrò in vigore il 5 febbraio 2011 e fu prorogato una prima volta per 5 anni nel febbraio 2016 e una seconda nel febbraio 2021. La prossima scadenza era prevista tra 3 anni, (il 4 febbraio 2026). Il trattato include una clausola di recesso (che è standard negli accordi sul controllo degli armamenti).

Il trattato New START ha sostituito i due precedenti accordi Start 1 e 2 (quest'ultimo mai entrato in vigore) e il trattato di Mosca del 2002 (Sort), che decadeva nel 2012.

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Cosa prevede il New START

Il trattato New START tra Russia e USA limita gli armamenti nucleari strategici, fissando un limite:

  • 700 tra missili balistici intercontinentali (ICBM) pronti all'uso, missili balistici lanciati da sottomarini (SLBM) pronti all'uso e bombardieri pesanti equipaggiati per armamenti nucleari pronti all'uso

  • 1'550 tra testate nucleari su missili ICBMs pronti all'uso, su missili SLBM pronti all'uso e su bombardieri pesanti equipaggiati per armamenti nucleari (ognuno dei bombardieri pesanti di questo tipo viene conteggiato come una testata ai fini di questo limite)

  • 800 rampe di lancio per missili ICBM (pronte all'uso e non), rampe di lancio per missili SLBM (pronte all'uso e non) e bombardieri pesanti equipaggiati per armamenti nucleari (pronti all'uso e non)

Per quanto riguarda le testate nucleari il New START rappresenta una diminuzione del 74% rispetto all'accordo Start 1 e del 30% rispetto al Trattato di Mosca del 2002. Nel conteggio dei missili ICBM, SLBM e dei bombardieri in grado di sganciare ordigni nucleari rappresenta un dimezzamento rispetto allo Start 1.

L'accordo New START prevede ispezioni dirette, scambio di dati e informazioni, notifiche (relative alle armi strategiche e ai siti elencati nel documento) e metodi per facilitare i controlli. Tutti e tre i documenti che costituiscono il trattato (il testo di base, un protocollo che elenca diritti e obblighi associati al documento e gli allegati tecnici con i dettagli) sono stati ratificati sia dal Parlamento statunitense sia da quello russo. Nonostante questo rimane una questione aperta: secondo Washington, l'intesa non stabilisce limiti sui programmi di difesa anti-missile. Un'interpretazione mai condivisa da Mosca.

L'arsenale nucleare russo è il più vasto al mondo

Quante armi nucleari ha la Russia? Secondo recenti stime della Federation of American Scientists, Mosca detiene l'arsenale nucleare più vasto del mondo, con 5'977 testate. Mentre gli Stati Uniti ne avrebbero 5'428. Di conseguenza, USA e Russia deterrebbero circa il 90% del totale mondiale di questi ordigni devastanti.

Delle quasi 6'000 testate nucleari russe, però, 1'500 sono state ritirate e sono pronte a essere smantellate (sarebbero invece 1'720 quelle statunitensi ritirate dagli arsenali). E delle rimanenti 4'500 - riportava un anno fa il Bulletin of the Atomic Scientists - sarebbero all'incirca 1'500 quelle in effetti dispiegate su sistemi strategici a lungo raggio, mentre le restanti 3'000 sarebbero "di riserva". La Russia ne avrebbe 812 dispiegate su missili balistici terra-aria, 576 su missili balistici lanciabili da sommergibili e 200 nelle basi dei bombardieri pesanti.

Armi nucleari "strategiche" e "tattiche"

Le armi nucleari sono spesso divise in "strategiche" - capaci di colpire bersagli a lunga distanza - e "tattiche", e su queste ultime le stime delle varie agenzie sull'arsenale di Mosca variano di molto: da 1'000 a 2'000 testate, sottolinea il Washington Post, secondo cui queste armi possono essere lanciate da terra, aria e mare, ma non sono dispiegabili preventivamente. Stando alla Federation of American Scientists, la Russia potrebbe avere 1'912 ordigni di questo tipo, ma questa cifra potrebbe contenere armi ritirate o in procinto di esserlo.

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