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Asma Assad indagata per crimini di guerra

La first lady siriana sotto inchiesta nel suo Paese di nascita, il Regno Unito

  • 14 marzo 2021, 22:23
  • 22 novembre, 17:25
00:21

Notiziario 21.00 del 14.03.2021

RSI Info 14.03.2021, 22:24

Di: ATS/M. Ang. 

Asma Assad, first lady siriana, è indagata nel suo Paese di nascita, il Regno Unito, per crimini di guerra.

Mentre scocca il decimo anniversario dell'inizio della guerra civile in Siria, che si stima abbia causato mezzo milione di morti e oltre 6 milioni e mezzo di sfollati, la sezione dedita ai crimini di guerra della Metropolitan Police ha reso noto di aver aperto un'inchiesta sulla consorte del rais di Damasco, Bashar al Assad, per aver usato la sua posizione di influenza e di visibilità per "incitare ad atti di terrorismo", cioè di aver approvato in pubbliche occasioni l'operato delle forze armate del regime, accusate di massacri, tortura, stupro di massa, uso di armi chimiche contro la popolazione, bombardamenti indiscriminati e di aver usato la fame come arma.

In quanto cittadina britannica, Asma Assad può essere sottoposta ad azione penale nel Regno Unito, che dovrebbe chiederne l'estradizione se giudicata colpevole. Ipotesi, quest'ultima, piuttosto illusoria, ma che non impedirebbe di privarla semplicemente della cittadinanza: opzione più fattibile che tuttavia "non farebbe l'interesse delle centinaia di migliaia di civili vittime del conflitto decennale siriano", spiega il gruppo legale Guernica 37 (un gruppo di giuristi che agisce come procura penale internazionale indipendente, con un focus sulle violazioni dei diritti umani).

Quarantacinque anni, figlia di un cardiologo inglese di origini siriane, cresciuta nell'elegante quartiere londinese di Marylebone, Emma Akhras ha due lauree in letteratura francese e in informatica. Ha lavorato alla banca d'investimenti JP Morgan negli anni '90, quando incontrò il futuro marito, che sposò nel 2000, poco dopo la successione di Bashar al padre.

Attorno alla giovane, ben istruita coppia presidenziale siriana nacquero speranze di una svolta, di un'apertura o almeno di un allentamento della presa del potere dopo un ventennio di dittatura brutale: un'esile speranza spazzata via dalla Primavera araba e dalla sanguinosa guerra che ne è seguita.

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