Un uomo è morto e venti persone sono rimaste ferite nelle prime ore del mattino di oggi (26 dicembre) in un attacco effettuato dall’esercito degli Stati Uniti con un drone sulla base di un gruppo armato filo-iraniano in Iraq. Lo ha reso noto il governo iracheno, denunciando “un atto ostile inaccettabile” contrario alla sovranità irachena da parte degli Stati Uniti. Alcune delle persone ferite sono civili, affermano i funzionari di Baghdad.
L’attacco è stato confermato anche da parte americana. Il ministro della difesa Lloyd Austin ha detto che sono stati colpiti tre siti di milizie filo-iraniane in Iraq. Il raid mortale ha colpito un sito a Hash-al Shaabi a Hilla, capolouogo della provincia di Babilonia, poco a sud di Baghdad. Hash-al Shaabi è una coalizione di ex paramilitari sciiti iracheni, ora integrata nelle forze armate regolari del Paese.
Un secondo attacco, nella città meridionale di Wassit, ha ferito quattro persone.
Gli Stati Uniti hanno giustificato la loro azione come una risposta a una serie di attacchi nelle ultime settimane contro il personale militare statunitense in Iraq e Siria da parte di milizie sostenute dall’Iran, e in particolare un attacco lunedì scorso contro la base aerea USA di Erbil (Kurdistan iracheno) da parte del gruppo Kataeb Hezbollah, sostenuto dall’Iran. In quell’attacco tre militari americani sono rimasti feriti, di cui uno in modo grave.
Gli USA mantengono attualmente circa 2’500 soldati in Iraq e 900 in Siria come parte di una forza di dissuasione contro la rinascita dello Stato Islamico. Gli attacchi contro queste forze, attribuiti a milizie pro-iraniane, sono aumentati dopo l’inizio della guerra tra Israele e Hamas il 7 ottobre scorso.
Israele: “attaccati su sette fronti, abbiamo risposto su sei”
Che la guerra Israele-Hamas si stia trasformando in un conflitto regionale dall’enorme potenziale di pericolo lo dimostrano anche le parole del ministro della difesa israeliano Zoav Gallant, che ha parlato di una “guerra multi-teatro” su sette fronti: Gaza, Libano, Siria, Cisgiordania, Iraq, Yemen e Iran. “Abbiamo già risposto e agito su sei di questi fronti”, ha aggiunto Gallant, senza specificare quali, ma l’unico paese nel quale non risulta che le forze israeliane abbiano agito fino ad ora è l’Iran.
Gallant ha detto che la guerra sta evolvendo dalla seconda alla terza fase e che l’opinione pubblica deve prepararsi ad un lungo conlfitto.
Israele ha detto di avere abbattuto un drone lanciato dagli Houthi yemeniti, sostenuti dall’Iran, che aveva per obbiettivo la località turistica di Dahab, sulla costa della penisola del Sinai che si affaccia sul golfo di Aqaba.
Notiziario delle 09:00 del 26.12.2023
Notiziario 26.12.2023, 09:30
Contenuto audio