Attacco a Gerusalemme rivendicato da Hamas

Hamas ha rivendicato giovedì l’attacco avvenuto a una fermata del bus a Gerusalemme, dove due uomini armati arrivati in automobile hanno aperto il fuoco uccidendo tre persone, invocando “un’escalation della resistenza” contro lo Stato ebraico. Le vittime sono state identificate come il rabbino Elimelech Wasserman, 73 anni, Hanna Ifergan, 67 anni, e Liviya Dickman, 24 anni. Wasserman era un giudice di un tribunale rabbinico. Hanna Ifergan era la preside di una scuola femminile, la giovane donna incinta faceva l’insegnante, ha precisato il sito di Haaretz.

I due assalitori, fratelli di un quartiere palestinese di Gerusalemme Est, sono stati uccisi. Hamas ha dichiarato che erano membri del suo braccio armato e ha esaltato l’assalto: “si sono sacrificati portando a termine un’operazione” che “ha ucciso tre coloni e ne ha feriti altri”.

Un altro attentato è avvenuto a Beqaot, in Cisgiordania. Ne dà notizia l’esercito israeliano. Due militari, ha aggiunto, sono rimasti feriti in modo leggero quando un veicolo li ha travolti. L’assalitore “è stato neutralizzato” e l’esercito sta setacciando la zona alla ricerca di possibili complici.

Non è chiaro se questi attacchi avranno un impatto sulla tregua riconfermata questa mattina. Hamas, dal canto suo, ha comunicato che rilascerà “10 israeliani, due dei quali hanno anche la nazionalità russa”.

L’attentato di stamattina non sembra aver interrotto gli scambi di ostaggi-prigionieri previsto dall’accordo. L’esercito di Tel Aviv ha annunciato giovedì pomeriggio che due altri israeliani rapiti il 7 ottobre sono stati rilasciati e sono già stati consegnati ai militari.