Mentre a Mosca si aggrava il conteggio dei morti (ora 143) dell’attentato di venerdì scorso al Crocus City Hall, gli inquirenti russi sono al lavoro per capire chi abbia commissionato l’attacco. Dopo le accuse del presidente Vladimir Putin contro Kiev e l’Occidente, nelle ultime ore è emersa una pista che riconduce due degli attentatori alla Turchia.
Due dei quattro attentatori prima dell’attacco hanno trascorso diverse settimane in Turchia. In particolare nel Paese avrebbe soggiornato Shamsidin Fariduni, considerato l’organizzatore dell’attentato. A confermarlo all’AFP è stata anche una fonte dei servizi di sicurezza turchi e si può ritenere probabile che il loro soggiorno sia servito a raccogliere i soldi necessari a coprire le spese dell’operazione.
Come spiegato ai microfoni del Radiogiornale da Rosalba Castelletti, inviata di Repubblica a Mosca, dagli interrogatori a Fariduni è emerso che il 25enne tagiko avrebbe ricevuto via social dall’assistente di un predicatore l’offerta di 500’000 rubli (ndr: circa 5’000 euro) per compiere l’attentato. Non è chiaro se la cifra sia stata offerta solo a Fariduni o a tutti gli esecutori materiali dell’attentato.
D’altronde non è la prima volta che la Turchia diventa uno snodo dei jihadisti. “È già successo in passato - spiega Rosalba Castelletti - che decine di migliaia di combattenti dall’Asia centrale attraversassero legalmente il confine turco per unirsi allo Stato Islamico ed entrare in Siria a combattere”. Negli ultimi anni tanti si sono poi rifugiati lì, rendendo la Turchia un hub logistico e finanziario dell’estremismo islamico.
Nuove accuse e controaccuse tra Mosca e Kiev
Giovedì Mosca ha affermato di avere “prove” che gli autori dell’attentato avevano legami con “nazionalisti ucraini”, accuse descritte da Washington come “propaganda assurda”. Kiev e i suoi alleati negano qualsiasi coinvolgimento nella strage e ritengono che il Cremlino stia cercando di scaricare la colpa sull’Ucraina per motivi politici.
Secondo il Comitato investigativo, l’organo responsabile delle principali indagini penali in Russia, i quattro assalitori avrebbero ricevuto “grandi somme di denaro e criptovalute dall’Ucraina, che sono state utilizzate per la preparazione di questo crimine”. Gli investigatori, che non hanno rilasciato alcun documento o prova a conferma di queste dichiarazioni, hanno anche annunciato l’arresto di un nuovo sospetto, accusato di aver partecipato al “finanziamento” dell’attacco.
In precedenza le autorità russe avevano comunicato l’arresto di 11 persone, tra cui i 4 presunti attentatori. 8 sono stati accusati e posti in custodia cautelare.
Attentato di Mosca, l'ombra della Turchia
Telegiornale 28.03.2024, 20:00