Il capo del Servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa (FSB), Alexander Bortnikov, ha accusato martedì l’Ucraina e i servizi segreti occidentali di aver favorito l’attentato nella sala concerti Crocus City Hall, alla periferia di Mosca (dove sono state uccise 139 persone venerdì). Attentato che, va ricordato, è stato rivendicato dal gruppo jihadista dello Stato Islamico (IS).
Quattro giorni dopo l’attacco più letale avvenuto sul suolo russo negli ultimi 20 anni, alla domanda se Stati Uniti, Regno Unito e Ucraina fossero coinvolti, Alexander Bortnikov ha risposto: “Penso di sì”. Tuttavia ha aggiunto che “la mente” dell’attacco non è stata “ancora identificata”.
Allo stesso tempo, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, stretto alleato della Russia, ha contraddetto questo resoconto, affermando che gli aggressori avevano inizialmente cercato di fuggire nel suo Paese. “Non potevano entrare in Bielorussia. Se ne sono accorti e hanno cambiato strada dirigendosi verso il confine russo-ucraino”, ha dichiarato martedì.
In precedenza, il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Nikolai Patrushev, alla domanda dei giornalisti se Kiev o l’IS avessero orchestrato l’attacco, aveva risposto: “Certo che è l’Ucraina”.
Bortnikov, dal canto suo, ha dichiarato all’agenzia di stampa Ria Novosti: “Crediamo che l’azione sia stata preparata dagli stessi islamisti radicali e, naturalmente, facilitata dai servizi segreti occidentali, e che gli stessi servizi segreti ucraini siano direttamente coinvolti”.
“Elementi”, ma nessuna prova
“Penso che sia così”, ha insistito Bortnikov, rispondendo alla domanda se l’Ucraina, gli Stati Uniti e il Regno Unito abbiano orchestrato l’attacco. “Si tratta di informazioni generali, ma ci sono già alcuni elementi”, ha continuato. Secondo il capo del FSB, i sospetti “intendevano recarsi” in Ucraina e “dovevano essere accolti come eroi da quella parte”. “Erano attesi lì”, ha detto. Tuttavia, non ha fornito alcuna prova a sostegno delle sue affermazioni.
Undici persone arrestate
Queste affermazioni sono in linea con i commenti di lunedì del presidente russo Vladimir Putin, quando ha detto che l’attacco è stato commesso da “islamisti radicali”, continuando a insinuare un legame con l’Ucraina.
Bortnikov ha dichiarato martedi che “naturalmente saranno attuate misure di ritorsione, e questo lavoro è in corso. Tutti coloro che hanno avuto a che fare con (l’attacco) (...) saranno trovati e puniti”.
In seguito alle accuse di Mosca, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito lunedì la sua controparte russa una “creatura malata e cinica”, mentre uno dei suoi consiglieri, Mykhaïlo Podoliak, ha denunciato le “assurdità” russe il giorno successivo.
Martedì, il capo della diplomazia russa, Sergei Lavrov, ha rifiutato qualsiasi aiuto da parte dell’Interpol perché l’organizzazione insisteva sulla “teoria, favorevole all’Occidente, che l’attacco sia stato condotto dall’IS e che l’Ucraina non abbia nulla a che fare con esso”.
Sabato le autorità russe hanno annunciato l’arresto dei 4 presunti aggressori, originari del Tagikistan, ex repubblica sovietica dell’Asia centrale. Altri 3 sospetti, uno dei quali di nazionalità russa, sono stati presi in custodia lunedì. Un’ottava persona, proveniente dal Kirghizistan, è stata messa in custodia cautelare martedì, ha annunciato la magistratura russa. Durante l’udienza, quest’uomo ha dichiarato, secondo Ria Novosti, di non conoscere le intenzioni delle persone a cui aveva affittato un appartamento dopo aver preso contatto tramite un sito web di annunci.
Le cinque repubbliche ex sovietiche della regione, guidate dal Tagikistan, hanno visto migliaia di cittadini partire per la Siria o l’Iraq negli anni 2010. Inoltre, martedì l’FSB ha dichiarato che un cittadino russo, appartenente a un gruppo alleato dell’Ucraina che stava pianificando un attentato, è rimasto ucciso dall’esplosione della sua bomba quando è stato arrestato nella regione di Samara (Volga). I servizi segreti non hanno specificato se l’esplosione sia stata intenzionale o accidentale. L’FSB ha dichiarato di aver così impedito un “atto terroristico” che questo membro del “Corpo dei volontari russi” con sede in Ucraina, che combatte le forze russe, è accusato di aver pianificato contro un punto di raccolta di aiuti umanitari.
La Russia ringrazia la Svizzera per aver condannato l’attentato di venerdì
Intanto l’ambasciatore dell’ONU a Ginevra, Gennadi Gatilov, martedì ha ringraziato la Svizzera per aver condannato l’attentato di venerdì a Mosca. Dopo l’attacco di venerdì, Gatilov ha ringraziato la Svizzera, gli alti funzionari delle Nazioni Unite a Ginevra e “il popolo svizzero” per il sostegno e la condanna. “Tutti coloro che lo hanno perpetrato dovranno affrontare una punizione inevitabile”, ha dichiarato.
Gatilov ha trovato “sospetto” chi ha affermato che le violenze potrebbero essere state compiute dalla Russia stessa. L’ambasciatore russo ha anche messo in dubbio il motivo per cui lo Stato Islamico (IS) avrebbe compiuto attacchi nel bel mezzo del Ramadan, suggerendo ancora una volta che il suo governo potrebbe avere una spiegazione diversa sui responsabili.
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