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Bangladesh: intervengono i militari

Il capo dell’esercito e il presidente del Paese annunciano la formazione un governo provvisorio, il Parlamento sarà sciolto, si va verso nuove elezioni

  • Oggi, 00:41

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Notiziario 06.08.2024, 01:00

  • Keystone
Di: Agenzie/RSI Info

Rimane fortemente instabile la situazione in Bangladesh dopo le dimissioni e la fuga dal Paese della premier Sheikh Hasina, rifugiatasi in India. Migliaia di dimostranti hanno assalito la residenza ufficiale ed altri edifici associati con il suo partito e la sua famiglia.

Il capo dell’esercito, generale Waker-uz-Zamam, ha annunciato che i militari hanno preso il controllo del Paese per ristabilire l’ordine e far cessare le violenze. Mohammed Shabahuddin, il presidente della repubblica, dopo aver incontrato il generale e le principali figure dell’opposizione ha detto che il Parlamento verrà sciolto e un governo di unità nazionale sarà formato al più presto, per aprire la strada a nuove elezioni.

Centinaia di migliaia di persone sono scese in strada per celebrare la fine di 15 anni di governo Hasina. Una parte delle celebrazioni è degenerata in violenze, con saccheggi e incendi di luoghi e uffici associati al potere della premier deposta. Alcuni manifestanti hanno tentato di abbattere la statua del padre della premier, Sheikh Mujibur Rahman, che fu il primo presidente del Bangladesh dopo l’indipendenza dal Pakistan nel 1971 e venne ucciso nel 1975 in un colpo di Stato dei militari.

Il generale Waker ha anche promesso che i millitari avvieranno un’indagine sulla repressione delle proteste, che da metà luglio ha lasciato sul terreno oltre 300 morti, uno dei peggiori massacri dai tempi dell’indipendenza.

I militari - che dal 1971 sono intervenuti una ventina di volte nella democrazia bengalese, tra golpe tentati e golpe riusciti - hanno molta inlfuenza sulla vita politica dello Stato, ma non è detto che riescano a riportare rapidamente la stabilità.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha fatto appello ad una transizione pacifica ed ha chiesto anche un indagine piena, imparziale ed indipendente su tutti gli atti di violenza commessi.

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