Il bilancio delle proteste in Bangladesh ha raggiunto lunedì almeno 300 morti, dopo che domenica 94 persone erano state uccise negli scontri tra manifestanti e sostenitori del governo. Il dato si basa sui dati forniti dalla polizia, dai funzionari e dai medici degli ospedali.
Si tratta del bilancio più pesante in un solo giorno da quando, un mese fa, sono iniziate le proteste antigovernative in questo Paese di 170 milioni di abitanti, dove gli studenti contestano i favori concessi a coloro che sono vicini al governo per diventare funzionari pubblici, in un contesto di alta disoccupazione tra i laureati.
Secondo una fonte della polizia, l’intera città di Dacca si è trasformata in un “campo di battaglia” e una folla di diverse migliaia di manifestanti ha dato fuoco ad auto e moto nei pressi di un ospedale. E proprio a Dacca, dopo il tramonto si sono uditi ripetuti spari e colpi di arma da fuoco mentre numerosi manifestanti sfidavano il coprifuoco, nonostante l’interruzione quasi totale di connessioni Internet.
La vicina India ha “fortemente sconsigliato” ai suoi cittadini di recarsi in Bangladesh domenica. Secondo il portavoce della polizia Kamrul Ahsan, tra i morti ci sono almeno 14 agenti di polizia. I campi rivali si sono scontrati con bastoni e coltelli e la polizia ha sparato munizioni vere. Secondo la polizia, una stazione di polizia a Enayetpour (nord-est) è stata presa d’assalto e undici poliziotti sono stati uccisi.
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Notiziario 05.08.2024, 11:00
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Notiziario 04.08.2024, 23:00
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