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Bangladesh, la polizia spara sui manifestanti

Circa 150 agenti sono finiti all’ospedale dopo i disordini

  • 3 ore fa
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Bangladesh, la polizia spara sui manifestanti

Bangladesh, la polizia spara sui manifestanti

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Di: ATS/AFP/ANSA/Swing

La polizia del Bangladesh ha sparato, oggi, sabato, colpi di arma da fuoco contro i manifestanti nella capitale Dacca, come riportato da un giornalista dell’AFP sul posto. Almeno una persona è rimasta ferita tra le migliaia di persone presenti nel quartiere residenziale di Rampura per la manifestazione che si è svolta nonostante il coprifuoco imposto dal Governo per contenere i crescenti disordini civili.

Frattanto, almeno 300 agenti di polizia sarebbero rimasti feriti durante gli scontri di ieri con i manifestanti in varie località intorno alla capitale. Lo ha riferito oggi un portavoce della polizia, mentre la premier Sheikh Hasina ha annullato i suoi impegni all’estero (erano previste visite in Spagna e Brasile) a causa delle violenze. “Almeno 150 agenti di polizia sono stati ricoverati in ospedale. Altri 150 hanno ricevuto cure al pronto soccorso”, ha detto il portavoce della polizia di Dacca Faruk Hossain, aggiungendo che le forze dell’ordine hanno dovuto affrontare “centinaia di migliaia” di manifestanti.

La protesta dilaga nella capitale Dacca (dove risiedono circa 20 milioni di persone) e in metà dei 64 distretti in cui è suddiviso il Paese con decine e decine di morti. Ma la rivolta sfida apertamente la prima ministra Sheikh Hasina, 76 anni, che in 15 anni di potere ininterrotto ha creato un regime autocratico nel quale - accusano gli oppositori - ogni spazio di dissenso è stato brutalmente cancellato. Una sfida che si ripete nelle piazze da mesi con cadenza quasi quotidiana e che ha preso di mira uno dei grimaldelli del potere di Hasina e del suo partito, l’Awami League, cioè le quote nella pubblica amministrazione riservate ai discendenti dei veterani della guerra di liberazione del 1971 contro il Pakistan: un sistema che taglia fuori chi non è sostenitore del partito al potere.

Hasina, che in gennaio ha ottenuto un quarto mandato consecutivo dal 2009, è accusata di aver creato un sistema di potere che assomiglia a un fortino e che annovera fra le sue armi anche l’arresto illegale, il rapimento e l’uccisione extragiudiziale di critici, oppositori e attivisti in un Paese economicamente e socialmente disastrato, povero e soggetto a disastrose alluvioni collegate alle piogge monsoniche.

Notiziario 10.00 del 20.07.2024

RSI Info 20.07.2024, 10:35

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