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Bangladesh, rieletta Sheikh Hasina

La premier, al potere dal 2009, si avvia verso il quinto mandato - L’opposizione ha boicottato il voto: “Elezione farsa” - Pesano le accuse di violazioni dei diritti umani e di repressioni

  • 7 gennaio, 19:40
  • 7 gennaio, 20:51
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Sheikh Hasina

  • Keystone
Di: AFP/ATS/RSI Info

La premier del Bangladesh, Sheikh Hasina, si avvia a un quinto mandato dopo aver vinto le elezioni generali di domenica. Lo ha annunciato la commissione elettorale nazionale. Il voto è stato boicottato dal principale partito di opposizione - il Partito Nazionalista del Bangladesh (BNP) - che ha denunciato “un’elezione farsa” e da altri partiti, a loro volta decimati negli ultimi mesi da arresti di massa. Hasina, 76 anni, ha definito il BNP “organizzazione terroristica”.

Il governo accusato di violazioni dei diritti umani e di spietata repressione

Se viene riconosciuto ad Hasina, al potere dal 2009, il merito di aver portato una crescita vertiginosa nell’ottavo Paese più popoloso del mondo, afflitto da estrema povertà, il suo governo è accusato di gravi violazioni dei diritti umani e di una spietata repressione dell’opposizione.

L’Awami League non aveva praticamente avversari nei collegi elettorali in cui concorreva. Ma non ha presentato candidati in alcuni altri, apparentemente per evitare che il Parlamento unicamerale fosse visto come lo strumento di un solo partito.

Il capo della commissione elettorale nazionale, Habibul Awal, nel corso della giornata ha stimato l’affluenza intorno al 40%. Molti cittadini, intervistati dall’AFP, hanno dichiarato di non aver votato perché il risultato era scontato. Il leader del BNP, Tarique Rahman, ha denunciato la possibilità di brogli. “Quello che è avvenuto non è un’elezione, ma piuttosto una vergogna per le aspirazioni democratiche del Bangladesh”, ha dichiarato sui social network da Londra, dove vive in esilio dal 2008, aggiungendo di aver visto “foto e video inquietanti” a sostegno delle sue accuse. Numerosi testimoni hanno riferito che le autorità hanno usato vari incentivi, e persino il ricatto, per incoraggiare le persone a partecipare. Alcuni elettori affermano di essere stati minacciati di confiscare le loro tessere governative, necessarie per ottenere benefici sociali, se si fossero rifiutati di votare per la Lega Awami.

Arresti di massa

Il BNP e altri partiti hanno manifestato senza successo per mesi alla fine del 2023 per chiedere le dimissioni di Hasina e un governo provvisorio neutrale, che supervisionasse le elezioni. Circa 25’000 quadri dell’opposizione, tra cui tutti i leader locali del BNP, sono stati arrestati dopo queste manifestazioni, durante le quali diverse persone sono state uccise in scontri con la polizia, secondo il partito. Il governo ha riferito di 11’000 arresti.

Nell’est del Paese, a Chittagong, la polizia ha sparato domenica, senza ferire nessuno, per disperdere una sessantina di attivisti dell’opposizione che avevano creato un blocco stradale per protestare contro le elezioni, secondo la polizia locale. Quasi 700’000 agenti di polizia e riservisti sono stati dispiegati per mantenere l’ordine pubblico durante le elezioni e quasi 100’000 soldati, secondo la commissione elettorale.

Le forze di sicurezza del Bangladesh sono state a lungo accusate di uso eccessivo della forza, accusa che il governo nega.

Dal suo ritorno al potere nel 2009, Hasina ha rafforzato la sua presa sul potere dopo due elezioni inficiate da irregolarità e accuse di brogli. La popolarità di Sheikh Hasina è stata a lungo sostenuta dai suoi successi economici. Ma di recente le difficoltà si sono moltiplicate, con l’aumento dei prezzi e le diffuse interruzioni di corrente.

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