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Bangladesh, quasi 100 morti. ONU: la violenza deve cessare

L’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani profondamente preoccupato - lunedì a Dacca nuovo raduno di massa

  • 4 agosto, 23:10
  • 4 agosto, 23:16

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Notiziario 05.08.2024, 01:00

  • Keystone
Di: Agenzie/RSI Info

“La scioccante violenza in Bangladesh deve finire”. Lo ha detto oggi (domenica 4) l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, da Ginevra, esortando il governo di Dacca a cessare di prendere di mira manifestanti pacifici.

“Sono profondamente preoccupato che ci potranno essere ulteriori perdite di vite umane al raduno di massa previsto domani (lunedì) a Dacca e per la presenza dell’ala giovanile del partito al governo che si è mobilitata contro i manifestanti” ha precisato Turk in una nota pubblicata anche su Twitter/X.

Quasi 100 persone sono state uccise e centinaia sono rimaste ferite in nuove proteste anti-governative che si sono tenute durante il weekend in varie città del paese. I dimostranti chiedono le dimissioni del premier Sheikh Hasina e lo accusano di avere interrotto la telefonia cellulare nel tentativo di impedire ai manifestanti di organizzarsi. Tra le vittime, secondo i media bengalesi, ci sono anche almeno 14 poliziotti.

I militari hanno annunciato l’imposizione di un nuovo coprifuoco nella capitale e nelle principali città del paese. Il governo ha anche decretato tre giorni di vacanza, e la chiusura dei tribunali a tempo indeterminato. Il ministro delle comunicazioni e dell’informazione ha ammesso di avere disposto interruzioni nei servizi internet “per prevenire la violenza”.

Le proteste sono iniziate il mese scorso, quando gli studenti sono scesi in piazza per chiedere la fine di un sistema di quote per le assunzioni nel settore pubblico che riserva il 30% di tutti gli impieghi alle famiglie dei veterani che combatterono nella guerra di indipendenza dal Pakistan, nel 1971.

La Corte suprema ha statuito che la percentuale di posti riservati deve essere tagliata al 5%, più un 2% per le minoranze etniche. Il restante 93% deve essere assegnato in base al merito. Nel frattempo però gli studenti e i dimostranti hanno aggiunto alle loro rivendicazioni la richiesta che il governo venga chiamato a rispondere per le violenze della polizia.

Il partito di governo, la lega Awami, afferma che i manifestanti sono manipolati dal principale partito di opposizione, il partito nazionalista bengalese, e dalla Jaamaat-e-Islami, formazione islamista dichiarata fuori legge.

Il premier Hasina è al potere da 15 anni. Il suo quarto mandato è iniziato dopo le elezioni di gennaio, boicottate dalla maggioranza dell’opposizione.

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