Il 34enne di Vilagranca de Panedes ritrovato pugnalato a morte in un'auto sfuggita a un posto di blocco (ferendo un agente) poche ore dopo la strage sulla Rambla è ora considerato dalla polizia il quindicesimo ucciso negli attentati di Barcellona e Cambrils. I due casi non erano finora stati legati ufficialmente dagli inquirenti.
Il veicolo era stato rinvenuto a Sant Just Desvern. Il giovane all'interno, dipendente di un'impresa in città e in passato attivo in ambito umanitaria, ne era il proprietario.
La conferma è giunta dal ministro degli interni catalano Joaquim Forn e da un tweet dei Mossos, il corpo di polizia. Si presume che a uccidere l'uomo sia stato il conducente del furgone usato a Barcellona, Younes Abouyaaqoub, durante la sua fuga. Il 22enne marocchino è ancora ricercato, anche al di fuori dei confini iberici.
Vittime identificate
Sono note intanto tutte le nazionalità dei morti: sono sei spagnoli, tre italiani, due portoghesi, una belga, uno statunitense, un canadese e un bambino di 7 anni con il doppio passaporto britannico e australiano.
Morto l'imam
In conferenza stampa, il capo della polizia Josep Lluis Trapero ha pure spiegato che l'imam Abdelbaki es Satty, considerato una figura centrale del commando perché sospettato di aver radicalizzato gli altri, è con ogni probabilità fra i due morti della deflagrazione di Alcanar la notte precedente l'attacco. "Ci sono indizi rilevanti", ha detto. Nel rifugio, i terroristi stavano preparando un attentato di ancora maggiore portata, con esplosivo e bombole di gas.
pon/AFP/ANSA