Il sentore che potesse esserci un attentato a Barcellona era nell'aria da un po'. A testimoniarlo è Mario Magarò, giornalista che da anni vive nel capoluogo della Catalogna, a pochi passi dal luogo dell'attentato di giovedì, anche se nel giorno dell'attacco si trovava all'estero.
Sebbene tra la popolazione non ci fosse una particolare paura - spiega Magarò - a far temere il peggio erano le informazioni diffuse dalle autorità: solo nel 2017 in Catalogna ci sono state dieci operazioni contro il terrorismo, che hanno portato alla detenzione di 13 persone, 51 su tutto il territorio nazionale.
La regione iberica era ritenuta particolarmente sensibile agli attacchi per una serie di caratteristiche, tra cui la concentrazione di abitanti di fede musulmana (un terzo di tutta la Spagna) e l'elevato numero di moschee salafite (80 su 100). Molti giovani, soprattutto marocchini di seconda generazione, hanno difficoltà a integrarsi all'interno della società spagnola.
eb