Migliaia di cittadini si sono riuniti venerdì attorno a re Felipe VI, al premier Mariano Rajoy e al presidente catalano Carles Puigdemont in Plaza Catalunya, cuore di Barcellona, per un minuto di silenzio in omaggio alle vittime dell'attentato di giovedì.
La folla si è poi sciolta in un lungo applauso, fra grida di "No Tengo Miedo", "Non ho paura". All'omaggio hanno partecipato, oltre alla sindaca di Barcellona Ada Colau, i leader di tutti i principali partiti spagnoli.
Nessuno svizzero sarebbe tra le vittime
I morti e i feriti sono di 34 nazionalità. Tra i morti vi sono due italiani. Notizie circa vittime svizzere non ci sono: il Dipartimento degli affari esteri comunica di essere in contatto con le autorità spagnole.
Gli attentatori di Barcellona e Cambrils appartenevano verosimilmente alla stessa cellula terroristica. Stando a media locali, una dozzina di persone avrebbero partecipato agli attentati. La polizia ha fermato finora quattro persone: la comunicazione del quarto arresto, avvenuto a Ripoll, è giunta attorno alle 13.45.
L'identità dell'uomo non è conosciuta. Non è quindi dato sapere se si tratti del 18enne Moussa Oubakir, presunto conducente del veicolo usato a Barcellona. Si sa, però, che nessuno del quartetto (tre marocchini e uno spagnolo) aveva precedenti specifici.
Cosa è successo
Un furgone preso a noleggio ha percorso nel pomeriggio di giovedi le Ramblas falciando passanti: 13 i morti e oltre cento i feriti. Nella notte a Cambrils, vicino a Tarragona, 5 presunti terroristi sono stati abbattuti dalla polizia poiché stavano per compiere una strage. L’auto su cui si trovavano ha investito persone: 6 sono rimaste ferite e una donna è deceduta in tarda mattinata. L’autoproclamato Stato islamico ha rivendicato l’attentato in Spagna.
ATS/mas
Spagna, è ancora caccia all'uomo
Telegiornale 18.08.2017, 14:30
La dinamica dei fatti
Telegiornale 18.08.2017, 14:30
18.08.2017: Da Barcellona, Davide Mattei