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Biden-Putin, per ora nulla di concreto

Il Cremlino allontana l'ipotesi di un incontro fra i due presidenti per discutere della crisi ucraina - Nuove violazioni del cessate il fuoco nel Donbass

  • 21 febbraio 2022, 11:10
  • 20 novembre, 18:36
La stretta di mano in giugno a Ginevra

La stretta di mano in giugno a Ginevra

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Il Cremlino ha smorzato gli entusiasmi riguardo a un incontro fra Vladimir Putin e Joe Biden per discutere della crisi ucraina, per il quale secondo la Francia è stato trovato un accordo di principio a condizione che la Russia non proceda nel frattempo a un'invasione dell'Ucraina. "È prematuro" e al momento non c'è nessun progetto concreto per un nuovo vertice, ha detto il portavoce Dmitri Peskov, precisando che un faccia a faccia è comunque possibile "se entrambe le parti lo giudicheranno utile" e che i due leader possono discutere anche telefonicamente in qualsiasi momento.

Intanto il dialogo prosegue a livello diplomatico: il segretario di Stato americano Antony Blinken e il capo della diplomazia russa Sergei Lavrov si incontreranno giovedì per quello che, stando all'annuncio dell'Eliseo, doveva essere il colloquio preparatorio del summit fra i due presidenti.

02:23

Ucraina, si cerca il dialogo mentre si spara al fronte

Telegiornale 20.02.2022, 21:00

"Ucraina scudo dell'Europa"

A Monaco il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è tornato a chiedere un calendario preciso per l'adesione del suo Paese alla NATO, definendolo "lo scudo dell'Europa contro la Russia". Arrivando a Bruxelles per discutere con i ministri degli esteri dell'UE, quello ucraino Dmitro Kuleba ha chiesto all'Unione di adottare sanzioni immediate contro Mosca, senza attendere un'eventuale invasione. Invasione che Mosca ha sempre negato di voler attuare e che per gli Stati Uniti sarebbe invece imminente. Domenica anche Joe Biden si è detto sicuro che sia già stata decisa. Annalena Baerbock, ministra degli esteri tedesca, ha preferito non saltare invece a conclusioni, constatando che "esistono diversi scenari possibili". Berlino, come anche Parigi, ha in ogni caso invitato i suoi cittadini a lasciare al più presto l'Ucraina.

Putin ha intanto convocato in giornata una riunione del Consiglio di sicurezza russo, che comprende i rappresentanti di esercito e servizi segreti.

Tensione crescente nel Donbass

Sul terreno, invece, la situazione continua ad aggravarsi nel Donbass, la regione contesa nell'est dell'Ucraina di cui i separatisti pro-russi controllano ampie porzioni da sette anni. Le scaramucce con l'esercito ucraino erano già all'ordine del giorno, ma dalla scorsa settimana gli osservatori dell'OSCE hanno constatato "un aumento spettacolare delle violazioni del cessate il fuoco", ritornate al livello precedente un'intesa del 2020. La situazione è molto tesa e pericolosa, ha avvertito il Cremlino. Vladimir Putin ne ha attribuito la colpa alle "provocazioni" da parte ucraina.

Kiev ha denunciato la morte di due soldati, le prime vittime da oltre un mese a questa parte, e il ferimento di quattro altri. Un colpo di artiglieria è caduto a poca distanza dal ministro dell'interno Denys Monastyrsky, in visita alla linea del fronte. I separatisti, dal canto loro, hanno annunciato la morte tre civili. Le autorità delle due repubbliche pro-russe di Donetsk e Luhansk hanno ordinato l'evacuazione di civili verso la Russia, dove ne sono già giunti almeno 61'000. Diverse regioni russe - prima fra tutte quella di Rostov - hanno ordinato lo stato di emergenza per prepararsi ad accoglierli, mentre Washington denuncia "una manovra cinica" che costituirebbe un ulteriore preparativo per un attacco.

L'esercito russo ha infine annunciato di aver eliminato cinque "sabotatori" ucraini che avevano varcato il confine fra i due Paesi.

03:11

Reportage dal Donbass

Telegiornale 18.02.2022, 21:00

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