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Biden chiede una riforma per la Corte Suprema

Tre dei giudici a vita nominati da Trump, così la maggioranza conservatrice (6 a 3) ha ribaltato decisioni sui diritti all’aborto e favorito il tycoon. Il presidente USA ora chiede limiti di mandato e un codice etico

  • Ieri, 17:08
  • Ieri, 20:56
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Joe Biden

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Di: AP/RSI Info

La Corte suprema degli Stati Uniti (grazie a una maggioranza conservatrice di 6 giudici contro 3 al suo interno) di recente ha emesso pareri che, tra l’altro, hanno ribaltato decisioni fondamentali sui diritti all’aborto e sui poteri normativi federali rimasti in vigore per decenni. Una svolta conservatrice (3 dei giudici sono stati nominati da Trump) che ha scatenato una crescente indignazione tra l’elettorato progressista. Il presidente Joe Biden ha dunque presentato una proposta di riforma attesa da tempo; ha chiesto al Congresso di stabilire limiti di mandato e un codice etico applicabile ai 9 giudici della Corte. Ha inoltre chiesto ai legislatori di ratificare un emendamento costituzionale che limiti l’immunità presidenziale.

Lunedì la Casa Bianca ha illustrato nel dettaglio i contorni della proposta di Biden, che sembra avere poche possibilità di essere approvata da parte di un Congresso molto diviso, a soli 99 giorni dalle elezioni. Tuttavia, i democratici sperano che possa aiutare gli elettori a concentrarsi sulle scelte da fare in un’elezione combattuta. La probabile candidata democratica, la vicepresidente Kamala Harris, che ha cercato di inquadrare la sua corsa contro l’ex presidente repubblicano Donald Trump come “una scelta tra la libertà e il caos”, ha detto che l’equità della Corte è stata messa in discussione dalle recenti decisioni.

“Ho grande rispetto per le nostre istituzioni e per la separazione dei poteri”, sostiene Biden in un articolo pubblicato dal Washington Post lunedì. “Quello che sta accadendo ora non è normale e mina la fiducia del popolo nelle decisioni della Corte, comprese quelle che hanno un impatto sulle libertà personali. Ora ci troviamo di fronte a una breccia”.

Kamala Harris, dal canto suo, ha affermato che le riforme proposte “contribuiranno a ripristinare la fiducia nella Corte, a rafforzare la nostra democrazia e a garantire che nessuno sia al di sopra della legge”.

Biden chiede di eliminare le nomine a vita per la Corte. A suo avviso, il Congresso dovrebbe approvare una legge che stabilisca un sistema in cui il presidente in carica nomini un giudice ogni due anni, per un periodo di 18 anni di servizio presso la Corte. A suo avviso, i limiti di mandato contribuirebbero a garantire che i membri della Corte cambino con una certa regolarità e aggiungerebbero una misura di prevedibilità al processo di nomina. L’attuale presidente, inoltre, chiede al Congresso di approvare una legge che stabilisca un codice etico della Corte, che imponga ai giudici di dichiarare i regali ricevuti di astenersi dall’attività politica pubblica e di ricusarsi dai casi in cui essi stessi o i loro coniugi abbiano conflitti di interesse finanziari o di altro tipo. Biden chiede inoltre al Congresso di approvare un emendamento costituzionale che ribalti la recente sentenza della Corte Suprema sull’immunità (stabilisce che gli ex presidenti godono di un’ampia immunità dai procedimenti giudiziari). Quest’ultima sentenza ha prolungato il ritardo nel processo penale di Washington contro Trump, accusato di aver complottato per ribaltare la sua sconfitta alle elezioni presidenziali del 2020, e ha messo fine alle prospettive che l’ex presidente possa essere processato prima delle elezioni di novembre.

Cosa pensano gli americani

I sondaggi indicano che gli americani sono favorevoli a limitare la durata del mandato dei giudici della Corte suprema. L’estate scorsa, un sondaggio dell’Associated Press-NORC Center for Public Affairs Research ha rilevato che il 67% degli americani, tra cui l’82% dei democratici e il 57% dei repubblicani, è favorevole alla proposta di stabilire un numero specifico di anni di permanenza in carica dei giudici, anziché un mandato a vita.

I primi tre giudici che sarebbero potenzialmente interessati dai limiti di mandato sono di destra: il giudice Clarence Thomas è nella Corte da quasi 33 anni, il presidente della Corte John Roberts è in carica da 19 e il giudice Samuel Alito da 18 . Alito ha respinto le richieste di farsi da parte nei casi della Corte Suprema che coinvolgono Trump e gli imputati di insurrezione del 6 gennaio 2021, nonostante la polemica sulle bandiere esposte nelle sue case che, secondo alcuni, suggerivano simpatia per le persone accusate di aver preso d’assalto il Campidoglio per mantenere Trump al potere. Alito afferma che le bandiere erano state esposte dalla moglie.

Trump, dal canto suo, ha tuonato contro la proposta di riforma. “I Democratici stanno cercando di interferire nelle elezioni presidenziali e di distruggere il nostro sistema giudiziario, attaccando il loro avversario politico, il sottoscritto, e la nostra onorevole Corte Suprema. Dobbiamo combattere per i nostri tribunali equi e indipendenti e proteggere il nostro Paese”, ha scritto Trump sul suo sito Truth Social.

Le domande sull’etica della Corte sono aumentate dopo le rivelazioni su alcuni giudici, tra le tante quella secondo cui Thomas ha accettato viaggi di lusso da un super-dontore dei repubblicani.

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