La Russia è pronta a dispiegare proprie forze in Bielorussia se la contestazione post-elettorale contro il riconfermato presidente Alexander Lukashenko dovesse degenerare. “Alexander Lukashenko mi ha chiesto di costituire una riserva di agenti delle forze dell’ordine ed io l’ho fatto”, ha detto il presidente russo Vladimir Putin in una intervista alla televisione pubblica del suo paese, aggiungendo però subito dopo di sperare che questo non sarà necessario ed esortando le parti a trovare una soluzione negoziale. L’intervento russo avverrebbe sulla base di accordi bilaterali già esistenti in materia di collaborazione sulla sicurezza, “ma questo accaderà solo se gli elementi estremisti supereranno certi limiti: se incendieranno veicoli, case, banche o se daranno l’assalto ad edifici governativi”.
Tensioni in Bielorussia
Telegiornale 24.08.2020, 14:30
A Minsk, la capitale della Bielorussa, dove è stata proclamata la legge marziale la polizia ha disperso le ultime proteste contro Lukashenko, accusato di avere truccato le elezioni del 14 agosto. Prima di farlo ha fermato e condotto in caserma “per accertamenti” un gruppo di una ventina di giornalisti locali e stranieri. Una settantina di persone sarebbe stata arrestata, secondo una ONG locale. Nel pomeriggio una delle figure principali della protesta, Maria Kolesnikova, è stata convocata dagli inquirenti che indagano contro il consiglio di coordinamento dell'opposizione
L’opposizione bielorussa ha immediatamente criticato le parole di Putin e la costituzione di una riserva. Anche il governo polacco, che sostiene i manifestanti, ha espresso condanna, mentre il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha chiesto a Mosca di non immischiarsi nelle vicende del paese.
Lukashenko - al potere dal 1994 - sostiene che contro il suo governo è in corso una guerra ibrida dell'occidente, con l'obbiettivo di spodestarlo.
Bielorussia, Putin pronto ad intervenire
Telegiornale 28.08.2020, 14:30