Le elezioni svoltesi in Bielorussia il 9 agosto scorso non sono state libere, corrette, non hanno risposto ai criteri internazionali e sono state falsate: è il messaggio lanciato dai presidenti del Consiglio europeo Charles Michel e della Commissione europea Ursula von der Leyen al termine del summit straordinario, svoltosi oggi (mercoledì) in video conferenza, sulla crisi scatenata dopo la rielezione del presidente Alexandr Lukashenko, al potere da ormai 26 anni.
L'Unione Europea (UE) imporrà inoltre sanzioni - per frode elettorale e per la repressione delle manifestazioni - contro vari responsabili del regime, ha dichiarato Michel, aggiungendo che una lista di nomi verrà presto stilata.
Alexandr Lukashenko
Consiglio europeo sulla Bielorussia
Telegiornale 19.08.2020, 14:30
Merkel: “No a interventi esterni”
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha però dichiarato che “non devono esserci interventi dall’esterno”, che l’UE “vuole sostenere la società civile” ma che “la Bielorussia deve trovare da sola la sua strada”. Merkel ha inoltre spiegato di aver provato a contattare telefonicamente Lukashenko, ma senza successo.
L'Alto rappresentante per la politica estera europea, Josep Borrell, a margine dell'incontro ha ribadito che l'UE non riconosce il Go verno di Lukashenko, dal momento che "non ha alcuna legittimazione democratica".
Si protesta ancora in Bielorussia
Telegiornale 15.08.2020, 22:30
Il Governo reprime le proteste
Proprio mentre si svolgeva il summit europeo, il leader bielorusso ha reso noto tramite l'agenzia statale Belta di aver ordinato al Ministero dell'interno di porre fine alle proteste scoppiate dopo le elezioni del 9 agosto. Lukashenko ha inoltre dichiarato che i dipendenti dei media di Stato che assieme ad altri lavoratori hanno scioperato nei giorni scorsi, aderendo alle proteste di piazza, non potranno tornare al lavoro. Quindi, agitando nuovamente lo spauracchio dell'influenza esterna, ha ordinato alle autorità di frontiera di aumentare la sicurezza ai confini per impedire l'ingresso nel Paese di "combattenti" e "armi".
Putin punta sulla diplomazia
La Russia, partner più stretto di Minsk, ha preso posizione dichiarando di essere contraria alle "ingerenze esterne" nella politica bielorussa, e ha specificato di non ritenere al momento necessario un sostegno militare. In questa fase, il lavoro di Vladimir Putin (che ha tutto l'interesse affinché la vicina ex repubblica sovietica non si sbilanci verso l'Europa), si svolge attraverso i canali diplomatici.
Mosca pronta a sostenere la Bielorussia
Telegiornale 16.08.2020, 22:30