L'opposizione bielorussa è scesa di nuovo in piazza a Minsk, a una settimana dalla contestata sesta rielezione di Alexander Lukashenko, per quella che è stata anticipata come "Marcia per la libertà". Nelle strade della capitale sono sfilate, secondo stime indipendenti, circa 100'000 persone.
Domenica il capo di Stato si è rivolto intanto ai suoi sostenitori, riuniti per una contromanifestazione: “Sono pronto ad attuare riforme anche domani se è questo che vuole la gente ma non abbandonerò questo Paese”. Ha poi denunciato le pressioni straniere: “Aerei e carri armati sono stati dispiegati a poca distanza dai nostri confini”, ha detto, prima di aggiungere che non si piegherà a Lettonia, Lituania, Polonia e Ucraina, che chiedono nuove elezioni.
Parallelamente Mosca ha dal canto suo garantito il sostegno al presidente se la situazione in Bielorussia dovesse peggiorare, così come previsto dagli accordi militari tra i due Paesi.
ATS/mrj