L'Unione Europea ha deciso oggi, venerdì, di sanzionare la repressione del dissenso lanciata in Bielorussia dopo la contestata rielezione di Alexander Lukashenko alla presidenza del paese. "L'UE non accetta i risultati elettorali. Inizia il lavoro sulle sanzioni per i responsabili delle violenze e dei brogli", ha dichiarato l'Alto commissario per la politica estera dell'UE Josep Borrell.
RG 18.30 del 14.08.20 - Il servizio di Paolo Dell'Oca
RSI Info 15.08.2020, 00:18
Contenuto audio
La decisione dell'UE fa seguito al consiglio straordinario dei ministri degli esteri convocato per oggi. Un elenco di persone accusate di aver organizzato e compiuto la repressione sarà ora sottoposto all'approvazione degli Stati membri. "Assistiamo ad un terrorismo di Stato in Bielorussia (...) È chiaramente inaccettabile in Europa nel XXIesimo secolo", ha sottolineato il ministro degli esteri del Lussemburgo Jean Asselborn.
L'UE intende forzare il presidente della Bielorussia a impegnarsi su un piano di mediazione in tre punti allestito da tre paesi confinanti: Lettonia, Lituania e Polonia. Il Governo di Varsavia, in particolare, preconizza l'organizzazione di nuove elezioni che "dovranno essere eque e con osservatori di altri paesi", ha dichiarato il premier polacco Mateusz Morawiecki.
Red.MM/ARi