La biodiversità degli oceani subirà delle gravi perdite anche nel caso in cui il riscaldamento globale dovesse restare al di sotto dei 2 gradi Celsius. È quanto afferma uno studio pubblicato sulla rivista "Nature Climate Change", in merito all'obiettivo principale della conferenza climatica internazionale, che si terrà tra sei mesi a Parigi.
A questo proposito, a Bonn, è in corso da ieri (lunedì) una riunione preparatoria. I rappresentanti delle Nazioni Unite stanno negoziando un accordo politico sulla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, per limitare ad un massimo di 2 gradi il riscaldamento climatico.
Il ministro francese dell'ecologia, Ségolène Royal, che ha presieduto la riunione, ha spiegato che "le negoziazioni dell'ONU sono totalmente inadatte all'urgenza ambientale", auspicando un cambiamento di metodo decisivo per evitare di incorrere in una nuova disfatta, dopo quella di Copenaghen nel 2009. Un accordo universale è possibile, ma vi sono ancora diversi ostacoli da superare: gli Stati Uniti e la Cina, i paesi con più emissioni, sono generalmente contrari ad ogni accordo giuridicamente vincolante in tal senso.
AFP/CaL