In Brasile, l’ex presidente Jair Bolsonaro è stato formalmente accusato dalla polizia federale di aver partecipato a un complotto per impedire l’insediamento del presidente eletto Luiz Inacio Lula da Silva, dopo le elezioni dell’ottobre del 2022. L’indagine coinvolge altre 36 persone, inclusi l’ex ministro della difesa Braga Netto e l’ex consigliere per la sicurezza nazionale Augusto Heleno.
Secondo le autorità, il gruppo avrebbe pianificato un tentativo di colpo di Stato, e in alcuni casi, complottato per assassinare Lula poco prima della sua entrata in carica, avvenuto a gennaio del 2023. Martedì scorso, cinque persone sono state arrestate, tra cui un ex membro del governo Bolsonaro, con l’accusa di aver partecipato al piano. La polizia ha parlato di lui come di un “attore chiave” nella vicenda.
L’ex presidente brasiliano ha respinto ogni accusa, definendole “motivazioni politiche” e criticando la polizia e la Corte Suprema per aver agito, secondo lui, oltre i limiti della legge. Nonostante la sua illeggibilità fino al 2030, l’ex presidente aveva annunciato l’intenzione di candidarsi alle presidenziali del 2026. L’indagine rappresenta un duro colpo per i suoi progetti politici e la sua, già fragile, credibilità.
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Notiziario 21.11.2024, 20:00
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