Il 62° giorno dall’invasione russa dell’Ucraina si apre con Mosca che annuncia nuovi bombardamenti da parte di Kiev in una sua località, l’insediamento di Golovchino situato nella regione di Belgorod, che confina con il Paese invaso dalle truppe della Federazione. Secondo il governatore della regione, l’attacco ha però colpito solo strutture disabitate e ha danneggiato alcune case senza provocare vittime.
D’altronde, anche la scorsa notte i russi hanno colpito con artiglieria pesante svariate strutture civili in territorio ucraino, puntando tra l’altro a centri abitati costieri come Ochakiv, non lontano da Mykolaiv, uccidendo almeno una persona, ma le bombe continuano a cadere e il bilancio è incerto. Missili sono stati lanciati anche su una regione settentrionale dell’Ucraina, Sumy, già pesantemente colpita in questi due mesi di conflitto. Granate e i proiettili di obici sono finiti pure su grandi città dell’ovest, come Rivne (280'000 abitanti prima dell’invasione) e su piccoli villaggi come Buniakino e Nova Sloboda.
La Germania manda blindati Gepard in Ucraina
Ma la giornata di martedì è scandita pure da una grossa novità, ossia l'invio di blindati in Ucraina da parte della Germania. Stando a una fonte legata all'Esecutivo di Berlino, il Governo tedesco autorizzerà l'invio di carri armati all'Ucraina. A Kiev saranno inviati blindati Gepard per la difesa antiaerea, ha precisato la fonte. Si tratta di un importante punto di svolta nella politica - finora improntata alla prudenza - seguita da Berlino nel suo sostegno militare all'Ucraina.
Sempre secondo questa fonte, i dettagli dell'operazione, incluso il numero di mezzi che sarà consegnato, saranno resi noti in giornata dalla ministra della Difesa Christine Lambrecht nel corso di un incontro alla base militare USA a Ramstein (nel sud-ovest della Germania) su invito della controparte americana.
Kuleba: "Russia non è pronta per negoziati seri"
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky segnala martedì che gli invasori hanno già scagliato oltre 1'100 missili contro il suo Paese e ribadisce che “tutti nel mondo, anche coloro che non ci sostengono apertamente, concordano sul fatto che è in Ucraina che si decide il destino dell'Europa, il destino della sicurezza globale, il destino del sistema democratico". L'ex avvocato e attore ha poi posto l'accento sugli obiettivi effettivi del presidente russo Vladimir Putin. "La Russia può spendere enormi risorse per sostenere la guerra. Per opporsi anche all'intero mondo libero. Ma le lezioni della storia sono ben note. Se hai intenzione di costruire un Reich millenario, perdi. Se hai intenzione di distruggere i vicini, perdi. Se vuoi ripristinare un vecchio impero, perdi", ha dichiarato.
Il suo ministro degli Esteri Dmytro Kuleba rimanda le minacce russe di una Terza guerra mondiale al mittente asserendo che Mosca evoca dei tetri scenari poiché sta semplicemente perdendo il conflitto che ha iniziato il 24 febbraio invadendo l’Ucraina. Kuleba ha affermato di non ritenere che il suo omologo di Mosca Sergei Lavrov “sia pronto per una conversazione seria” e di pensare che la Russia non sia intenzionata a trovare soluzioni al tavolo dei negoziati.
Guterres a Mosca con lo spettro di una fame su scala mondiale
E nel giorno in cui il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres si reca a Mosca per tentare di trovare un accordo con il leader del Cremlino utile per frenare i combattimenti e garantire l’evacuazione di civili, soprattutto da Mariupol, l’amministrazione Biden sta valutando un pacchetto da cinque miliardi di aiuti statunitensi per far fronte alla crisi alimentare globale provocata dalla guerra in Ucraina. La minaccia di una carestia diffusa è confermata da Londra.
Il Ministero della Difesa del Regno Unito ha infatti reso noto lunedì sera di ritenere “probabile che il raccolto di grano ucraino diminuisca del 20% quest'anno rispetto al 2021 a causa della riduzione delle aree di semina a seguito dell'invasione russa”, ricordando che Kiev è il quarto produttore ed esportatore di beni agricoli al mondo e che la riduzione di grano dall'Ucraina ne farà aumentare il prezzo su scala mondiale. Ciò potrebbe avere “implicazioni significative sui mercati alimentari globali e minacciare la sicurezza alimentare mondiale soprattutto nel caso dei Paesi meno sviluppati economicamente".
Continua intanto la gara di solidarietà concreta in sostegno della nazione invasa dai russi. Il primo ministro della Bulgaria, Kiril Petkov, ha annunciato su Facebook il lancio di una campagna di raccolta fondi per l'Ucraina e ha donato per primo un mese di stipendio, invitando i suoi concittadini a seguire il suo esempio. La Bulgaria ha condannato l'invasione russa dell'Ucraina, ha votato a favore delle sanzioni dell'UE contro la Russia e ha accolto più di 90’000 rifugiati ucraini.
Aggiornamenti sulla guerra in Ucraina
Telegiornale 25.04.2022, 20:00