Il Parlamento britannico ha respinto martedì sera l'accordo di divorzio dall'Unione Europea negoziato dalla premier Theresa May: 391 i voti contrari e 242 i favorevoli. È la seconda volta che la Camera dei Comuni affossa la bozza di intesa, gettando così il Regno Unito nel caos a 17 giorni dalla data prevista per la Brexit.
"Se questo accordo non verrà approvato oggi - aveva detto la premier - questo potrebbe significare la fine della Brexit". La votazione è stata accompagnata fuori da Westminster, come ormai d'abitudine, da slogan e cartelloni di diverse centinaia di manifestanti: sia sostenitori del "remain" (in numero prevalente), così come favorevoli ad un'uscita dall'UE.
Centinaia i manifestanti fuori da Westminster
May ha confermato che mercoledì intende tornare alla Camera dei Comuni per mettere ai voti una mozione "no deal sì o no deal no", dove si deciderà se uscire dall'UE con o senza accordo. La premier ha aggiunto che lascerà libertà di voto al gruppo Tory, ma che lei resta contraria a un "no deal" e convinta che esista "una maggioranza a favore di un accordo".
Le reazioni dell'opposizione e dell'UE
"È tempo di convocare elezioni politiche anticipate”, ha dichiarato dopo i risultati di voto il leader dell'opposizione laburista britannica, Jeremy Corbyn, accusando May di aver deliberatamente perso tempo. “Ci rammarichiamo per il risultato - ha detto un portavoce della Commissione europea - ma da parte dell'UE è stato fatto tutto il possibile per aiutare la premier britannica ad ottenere l'accordo. Se c'è una soluzione all'attuale impasse, questa può essere trovata solo a Londra".
RG 08.00 del 12.03.2019: la corrispondenza di Thomas Paggini
RSI Info 12.03.2019, 11:19
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