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Brexit, l'offerta finale

Il premier britannico Johnson propone due confini per 4 anni sull'Irlanda del Nord ma arriva il no di Dublino

  • 2 ottobre 2019, 13:21
  • Ieri, 21:01
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RG 12.30 del 02.10.19 Il servizio di Giancarlo Ciccone

RSI Info 02.10.2019, 14:54

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"Due confini per 4 anni": è questo il senso della proposta di Boris Johnson, anticipata dal Telegraph, per un accordo con l'UE sulla Brexit come alternativa al backstop per il nodo chiave dell'Irlanda del Nord. Irlanda del Nord che uscirebbe dopo la transizione a fine 2021 sia dall'UE sia dall'unione doganale, come il resto del Regno. Ma rimarrebbe allineata a termine al mercato unico, oltre a godere nello stesso periodo di un'esenzione dal codice doganale europeo e dall'IVA europea.

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RG 18.30 del 02.10.2019 La corrispondenza di Giancarlo Ciccone

RSI Info 02.10.2019, 20:30

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Il Daily Telegraph, giornale vicino al premier conservatore britannico, spiega che la proposta prevede l'istituzione di controlli doganali fra Irlanda e Irlanda del Nord non sulla linea di frontiera (che gli accordi di pace del Venerdì Santo del 1998 indicano debba essere senza barriere), bensì sparsi a una distanza imprecisata da essa: sui due lati del confine. E prevede per altro verso che i beni agricoli e industriali commerciati fra Paesi UE e Irlanda del Nord vengano dichiarati al transito attraverso l'Irish Sea fra la stessa Irlanda del Nord e il resto del Regno Unito. Il meccanismo sostituirebbe quello del "backstop" contenuto nell'accordo raggiunto da Theresa May ma mai approvato dal Parlamento ed eviterebbe la frontiera fisica che sarebbe contraria agli accordi di pace del 1998.

Dall'Irlanda sono subito arrivate reazioni opposte: la ministra degli Affari Europei di Dublino, Helen McEntee, parla di un'offerta "prendere o lasciare" con aspetti "inaccettabili". E l'opposizione del Fianna Fail di proposte "impraticabili e illegali". Pieno sostegno a Johnson, invece dagli unionisti nordirlandesi del DUP, oppostisi in precedenza al backstop e all'accordo raggiunto da Theresa May. Sul fronte di Bruxelles, il presidente uscente della Commissione Jean-Claude Juncker ha parlato di "aspetti problematici".

Intanto Johnson rilancia il suo slogan "get Brexit done" accolto da un'ovazione dalla sala alla conclusione del congresso Tory a Manchester. "Con un accordo, ma in ogni caso" il 31 ottobre, ripete. Poi accusa la Camera dei Comuni di aver finora "rifiutato di attuare la Brexit, rifiutato di presentare qualunque proposta costruttiva e rifiutato le elezioni", di non ascoltare gli elettori che voglio ormai guardare avanti e di aver presentato "una legge della resa" per un rinvio contro l'opzione del "no deal".

ATS/M. Ang.


01:46

Brexit, la nuova offerta di Boris Johnson

Telegiornale 02.10.2019, 14:30

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