Attrezzati per ogni emergenza, ma colti alla sprovvista dal lockdown: a causa della pandemia di coronavirus i 100 ricercatori presenti sulla rompighiaccio tedesca Polarstern hanno dovuto aggiungere 60 notti polari (fino a -39.5 gradi centigradi) alle 90 già trascorse intorno al Polo Nord.
Impossibilitati a lasciare Bremerhaven, in Germania, per via aerea come previsto, i 100 colleghi che dovevano sostituirli hanno dovuto dapprima rimanere in quarantena per oltre due settimane. Lasciati gli alberghi loro dedicati, si sono imbarcati con viveri e carburante verso le isole Svalbard dove troveranno la Polarstern, che ha deviato dalla propria rotta e interrotto parzialmente le misurazioni.
La spedizione MOSAiC, iniziata lo scorso settembre, proseguirà i suoi rilevamenti fino al prossimo ottobre per poter meglio capire l'impatto dei cambiamenti climatici sull'Ârtico.