Il governo statunitense starebbe valutando un’offerta di patteggiamento per Julian Assange, che gli consentirebbe di ammettere un reato minore, mettendo così fine all’odissea legale che coinvolge il fondatore di WikiLeaks. Lo rivela il Wall Street Journal, citando fonti a conoscenza del dossier.
Gli avvocati di Assange, tuttavia, affermano di non aver ricevuto, per il momento, nessuna indicazione in questo senso. Stando al quotidiano statunitense, il Dipartimento di giustizia sta valutando di derubricare l’accusa di spionaggio a quella di cattiva gestione di documenti riservati, un reato minore che potrebbe spingere Assange a dichiararsi colpevole. Essendo attualmente a Londra, Assange potrebbe ritrovarsi immediatamente libero dopo l’accordo, dato che nel Regno Unito ha già scontato cinque anni di detenzione.
Uno degli avvocati difensori, Barry Pollack, ha dichiarato in un comunicato citato dai media che: “È inopportuno per gli avvocati di Assange commentare mentre il suo caso (per l’estradizione negli USA, ndr.) è all’esame dell’Alta Corte del Regno Unito, se non per dire che non ci è stata fornita alcuna indicazione che il Dipartimento di Giustizia intenda risolvere il caso e che gli Stati Uniti continuano con la stessa determinazione di sempre a chiedere la sua estradizione per tutti i 18 capi d’accusa, esponendolo a 175 anni di carcere”.
Assange, lo ricordiamo, è accusato di spionaggio per aver pubblicato, 14 anni fa, migliaia di documenti statunitensi riservati relativi alle guerre in Afghanista e Iraq.
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Verso una decisione sull’estradizione
L’Alta Corte britannica dovrebbe decidere nelle prossime settimane se concedere ad Assange un ulteriore diritto di appello contro la sua estradizione. Assange, che è detenuto nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, sarebbe stato troppo malato per recarsi alla Royal Courts of Justice e partecipare all’ultima udienza del mese scorso.
TG 12.30 del 21.03.2024
RSI Info 21.03.2024, 12:47