Nella Repubblica Ceca il premier miliardario e populista Andrej Babis, con il suo partito di orientamento liberal-conservatore, si avvia a perdere a sorpresa le elezioni, sconfitto da una coalizione che ha promesso un nuovo corso, "ancorato alle strutture democratiche dell'UE".
Il capo del Governo ha ottenuto finora, a spoglio quasi terminato, (secondo i dati sul 99,93% delle schede valide diffusi da Radio Praga) il 27,13% dei consensi, preceduto di pochissimo (27,79%) dalla coalizione di centrodestra Spolu, ovvero Insieme. Terza la coalizione di Pirati, Sindaci e Indipendenti con il 15,61% (le due coalizioni di opposizione si rifiutano di lavorare con Babis a causa di quelli che considerano inaccettabili conflitti d'interesse, legati al suo impero commerciale, costruito prima di entrare in politica). Quarta con il 9,56% l'ultradestra, razzista, xenofoba e anti-UE di Tomio Okamura, imprenditore di origine giapponese. Rimasti, invece, sotto la soglia di sbarramento del 5%, i comunisti saranno esclusi dal Parlamento per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale.
Le coalizioni vincitrici chiedono di governare
Le coalizioni Spolu (Insieme) e Pirati, Sindaci e Indipendenti hanno chiesto al presidente ceco Milos Zeman di incaricare Petr Fiala, il leader di Spolu, vincitore delle elezioni, di formare un nuovo Governo. In un memorandum presentato stasera le due coalizioni dichiarano la volontà di collaborare per costituire un nuovo esecutivo. Spolu ha ottenuto 108 seggi su 200 e con la seconda coalizione otterrebbero la maggioranza in Parlamento.
Babis, 67enne magnate del cibo, della chimica e dei media, probabilmente ha pagato le accuse di cattiva gestione della pandemia, di frode sui sussidi UE, il suo conflitto d'interessi, oltre al fatto che il suo nome è apparso di recente nei Pandora Papers, secondo cui avrebbe usato i soldi delle sue società offshore per finanziare l'acquisto di proprietà nel sud della Francia nel 2009.
Per il leader populista, "Babisconi", come viene soprannominato anche dai sostenitori il controverso miliardario, comunque, i giochi non sono ancora chiusi, perché il presidente della Repubblica Milos Zeman (un suo alleato) potrebbe decidere di affidare al premier uscente l'incarico. In quel caso, Babis dovrebbe abbracciare l'estrema destra per restare a galla. Molti osservatori stimano che ci vorranno mesi perché la matassa si dipani.
"Se il presidente me lo permette, condurrò le discussioni sulla formazione di un Governo", ha detto Babis, ma se le coalizioni dell'opposizione sono all'altezza del loro impegno a lavorare insieme, allora Babis non ha alcuna possibilità di ottenere la maggioranza. Babis doveva incontrare il presidente domenica e di nuovo mercoledì.
Negli ultimi otto anni alla guida del Paese, il premier ha sempre mostrato sprezzo per il Parlamento e una malcelata diffidenza nei confronti delle istituzioni europee. Così se a Praga il vento dovesse cambiare, a Bruxelles si dormirebbero di certo sonni più tranquilli.
RG 18.30 del 09.10.2021 La corrispondenza di Fabio Turco
RSI Info 09.10.2021, 20:43
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