Donald Trump ha mantenuto la parola data ai suoi elettori, annunciando il ritiro degli Stati Uniti dall'accordo di Parigi sul clima. Una svolta dalle conseguenze imprevedibili, che potrebbe spingere altri paesi a seguire la stessa strada e a dire addio a quegli impegni presi nel 2015 da 195 nazioni.
La decisione dha scatenato una valanga di reazioni, per lo più negative: il presidente della Commissione UE Jean Claude Juncker, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il premier italiano Paolo Gentiloni, o ancora il presidente francese Emmanuel Macron (i tre hanno diffuso un comunicato congiunto), così come diverse associazioni ambientaliste, ONG e industriali statunitensi e altri leader europei, hanno criticato la scelta dell’inquilino della Casa Bianca ritenendola “sbagliata per gli Stati Uniti, per l’Europa e per tutto il Mondo e assicurando che i rispettivi Paesi onoreranno invece gli impegni presi”.
Molte, pure, le voci che si sono levate contro eventuali nuovi negoziati sul clima (specialmente da Francia, Italia e Germania) come auspicato da Trump. Dispiacere è stato espresso a nome della Svizzera anche da Doris Leuthard, secondo la quale gli Stati Uniti devono rendersi conto di avere "una responsabilità globale".
Il "no" di Trump, in ogni caso, di per sé non basta a far saltare l'accordo raggiunto due anni fa sotto l'egida delle Nazioni Unite. Unico plauso alla decisione arriva dai rappresentanti repubblicani al Congresso.
ATS/ANSA/AFP/Swing
Notizia riferita nel notiziario delle 23.00
RG 07.00 del 2.6.2017 - Il servizio di Tomas Miglierina
RSI Info 02.06.2017, 09:21
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