ANALISI

Come la stampa cinese ha raccontato la visita di Cassis

I legami tra i due Paesi sono positivi e rappresentano “una forza importante per guidare il mondo sulla strada corretta della globalizzazione”

  • 08.02.2024, 07:52
  • 08.02.2024, 10:23
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Ignazio Cassis all'ambasciata svizzera a Pechino

Di: Lorenzo Lamperti 

Il partenariato innovativo Cina-Svizzera guida il mondo sulla strada giusta in mezzo all’isteria della riduzione del rischio. Titola così il Global Times, il tabloid di Stato cinese in lingua inglese, la sua analisi del viaggio in Cina del consigliere federale svizzero Ignazio Cassis. Il Global Times enfatizza molto la portata del rapporto bilaterale, sostenendo che i legami tra Cina e Svizzera rappresentano “una forza importante per guidare il mondo sulla strada corretta della globalizzazione”. Non mancano le critiche alla strategia di “riduzione del rischio” perseguita dall’Unione europea, che nella prospettiva di Pechino sarebbe una sorta di “disaccoppiamento mascherato”. Ritorna anche la formula “osare di essere i primi”, utilizzata dal ministro degli Esteri Wang Yi durante il dialogo strategico con Cassis e punto centrale della retorica di Pechino sui rapporti con Berna. La Svizzera fu infatti uno dei primi Paesi occidentali ad avviare relazioni diplomatiche ufficiali con la Repubblica Popolare Cinese, già nel 1950, pochi mesi dopo la sua fondazione del 1° ottobre 1949. Wang e il Global Times chiedono alla Svizzera di continuare a promuovere questo spirito di “osare per primi” al fine di “esplorare nuove prospettive per le relazioni bilaterali”.

Il China Daily si concentra sul possibile lancio ufficiale dei negoziati per aggiornare e ampliare l’accordo di libero scambio, sostenendo che si potrebbe arrivare a un accordo nel 2025, in occasione del 75esimo anniversario dei rapporti diplomatici tra i due Paesi. Analisti cinesi citati dal Global Times sostengono che l’accordo potrebbe “spingere l’Unione Europea a rivalutare il suo precedente congelamento degli accordi di investimento con la Cina, a rivedere le sue tendenze protezionistiche e la politicizzazione negativa attualmente osservata nelle relazioni dell’Europa con la Cina”. Secondo la narrativa dei media cinesi, dunque, le relazioni tra Cina e Svizzera sono servite in passato come apripista alle relazioni tra Cina ed Europa. E possono esserlo ancora in un momento di grande difficoltà. Gli elogi alla postura svizzera vanno letti in contrapposizione con le critiche alle pratiche adottate dall’Ue in materia di commercio, ma anche alla presunta assenza di “autonomia strategica” in politica estera, col G7 descritto come uno “strumento dell’egemonia statunitense”. I media cinesi elogiano invece la “neutralità” della Svizzera, sostenendo che la visita di Cassis dimostra che in Europa “ci sono Paesi con posizioni diverse e che desiderano rafforzare la cooperazione con la Cina”.

Il Quotidiano del Popolo, l’organo ufficiale in lingua cinese del Partito comunista, ha dato spazio nella prima pagina di mercoledì 7 febbraio all’incontro tra Cassis e il vicepresidente Han Zheng. Come sempre, qui i toni sono più ufficiali. Più spazio alle proposte, meno alle critiche indirette all’Ue. “La Cina è disposta a collaborare con la Svizzera per promuovere lo sviluppo del sistema di governance globale in una direzione più giusta e ragionevole con l’obiettivo di costruire una comunità con un futuro condiviso”, si legge, con riferimento esplicito al concetto del presidente Xi Jinping di “umanità dal futuro condiviso”. Un principio che trova sempre più spazio nella retorica di Pechino.

Sul Quotidiano del Popolo di giovedì 8 febbraio, invece, il terzo ciclo del dialogo strategico tra Cassis e Wang trova posto a pagina 3. La prima pagina è infatti dominata da diverse notizie riguardanti Xi. La cronaca dell’incontro è affidata al resoconto dell’agenzia di stampa statale Xinhua, che cita tra le altre cose l’anno della cultura e del turismo Cina-Svizzera e l’esenzione dal visto per i passaporti svizzeri. In cambio, si legge, i cittadini cinesi avranno “maggiore facilità di visto” per la Svizzera.

La richiesta di Cassis alla Cina di partecipare alla conferenza di pace sull’Ucraina viene commentata dal Global Times, che commenta l’invito come un riconoscimento al ruolo internazionale di Pechino: “La Svizzera è desiderosa di avere la Cina al tavolo, vista la sua influenza negli affari di sicurezza globale. Spera inoltre di far leva sulla partecipazione della Cina per convincere la Russia a partecipare”. La Cina tiene però molto al suo principio di non interferenza negli affari interni degli altri Paesi e alla sua presunta neutralità di fronte alle crisi internazionali, che a dire di Pechino la accomuna alla Svizzera. Ecco perché, sulla conferenza di pace, il Global Times aggiunge: “Per la Cina è improbabile che accetti di partecipare a meno che non siano presenti sia l’Ucraina che la Russia. In caso contrario, il forum mancherebbe di equità”.

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Ignazio Cassis in Cina

Telegiornale 07.02.2024, 20:00

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