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Confisca beni russi: l'UE ci ragiona su

Il commissario europeo Reynders, dopo il "no" alla misura espresso a Berna, anticipa che nell'Unione si sta pensando ad un'apposita base legale

  • 17 febbraio 2023, 23:43
  • 20 novembre, 11:55
A colloquio oggi a Bruxelles: il commissario UE Didier Reynders, a destra, e il procuratore generale dell'Ucraina Andriy Kostin

A colloquio oggi a Bruxelles: il commissario UE Didier Reynders, a destra, e il procuratore generale dell'Ucraina Andriy Kostin

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Di: SEIDISERA/TG/ARi 

L'Ucraina confida di ottenere confische di beni russi all'estero, in modo da risarcire i danni subiti a causa dell'aggressione di Mosca e finanziare la ricostruzione. Tuttavia le conclusioni del gruppo di lavoro incaricato dal Consiglio federale, secondo le quali questa misura sarebbe illegale in Svizzera, rappresentano una doccia scozzese per le aspirazioni di Kiev.

Ma come si sta sviluppando il dibattito su questa opzione nell'UE? Proprio oggi, venerdì, si sono svolti colloqui di lavoro a Bruxelles, ai quali hanno preso parte il commissario europeo per la giustizia Didier Reynders e il procuratore generale ucraino Andreyi Kostin. Reynders non considera la posizione della Svizzera come una voce fuori dal coro: "Stiamo lavorando al blocco dei beni russi", ha dichiarato, aggiungendo che le autorità UE hanno "una buona collaborazione con la Svizzera, come con gli altri partner, per bloccare questi averi".

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Beni confiscati ai russi: la posizione elvetica

SEIDISERA 17.02.2023, 18:09

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Un dato va intanto sottolineato: se la Confederazione, ai sensi del diritto vigente, ritiene che la confisca di patrimoni russi sia illecita, nemmeno in Europa è per ora possibile sfruttare i beni russi per risarcire l'Ucraina. Proprio per questo motivo, però, si sta ragionando nell'UE sulla creazione di un'apposita base legale. "Per il momento stiamo lavorando all'istituzione di un nuovo reato in tutti gli Stati membri" concernente la violazione delle sanzioni, ha dichiarato Reynders, precisando che "questo poi ci permetterebbe di procedere alle confische".

E l'Ucraina? Come si rapporta alla linea adottata da Berna? "Valuteremo attentamente la posizione delle autorità svizzere", afferma Andreyi Kostin, confidando quindi in un possibile cambiamento di rotta: "Ci siamo sentiti dire di no su molte nostre idee e iniziative che, dopo la nostra comunicazione aperta, diretta", sottolinea, "hanno fatto la loro strada fino ad essere adottate". "Tutto ciò può essere cambiato", conclude quindi il procuratore generale di Kiev.

Riesportazione armi: l'ambasciatore russo all'ONU di Ginevra esprime preoccupazione

Dalla Russia, intanto, emerge preoccupazione per il dibattito sorto in Svizzera sulla possibilità di autorizzare la riesportazione di armi. "In questi giorni ho letto sui giornali che l'organismo legislativo svizzero sta considerando la possibilità di concedere ad altri Paesi di trasferire armi elvetiche in Ucraina", osserva ai nostri microfoni Gennady Gatilov, l'attuale ambasciatore russo presso la sede di Ginevra delle Nazioni Unite.

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Per la Russia la Svizzera non è più neutrale

Telegiornale 17.02.2023, 21:00

Al momento la posizione della Confederazione è chiara: no alla riesportazione. Ma le discussioni in materia, sostiene l'alto rappresentante di Mosca, rappresenterebbero già "un segnale, una dimostrazione", insieme all'adozione delle sanzioni contro Mosca, sul fatto che la Svizzera "non è più neutrale in questa situazione, come lo è stata".

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