Svizzera

"Svizzera pressata per la confisca dei beni russi"

Secondo il ministro degli esteri Ignazio Cassis non dovranno essere prese decisioni affrettate: "Il diritto alla proprietà è sancito dalla Carta dei diritti umani".

  • 20 gennaio 2023, 10:03
  • 20 novembre, 12:07
La confisca dei beni russi è un'ipotesi che preoccupa le banche

La confisca dei beni russi è un'ipotesi che preoccupa le banche

  • Tipress
Di: ATS/Spi 

La discussione sulla confisca dei beni russi per la ricostruzione dell’Ucraina non dovrà sfociare in decisioni affrettate. A dirlo è il ministro degli esteri Ignazio Cassis, che in un’intervista afferma come verosimilmente alla fine l’ultima parola spetterebbe al popolo.

“È una decisione di grande importanza”, ha dichiarato il capo del DFAE ai giornali del gruppo Tamedia. Il diritto alla proprietà, ha sottolineato, "è un grande bene ed è sancito anche dalla Carta dei diritti umani. È importante quanto la libertà di espressione".

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Secondo Cassis, la Svizzera è sotto pressione, nel caso in cui i beni russi sparsi nel mondo vengano utilizzati per la ricostruzione dell'Ucraina. "C'è già una pressione internazionale affinché tutti gli Stati partecipino, compresi noi", ha detto Cassis.

L'idea è controversa. Negli ambienti bancari, ad esempio, si teme che una restrizione della garanzia di proprietà e della sicurezza giuridica possa segnare l'inizio della fine per la piazza finanziaria svizzera.

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