Tutti gli averi riconducibili all'ex presidente ucraino Viktor Yanukovych (spodestato nel 2014) e al suo entourage vanno confiscati: si tratta di una somma di oltre 130 milioni di franchi. Lo ha stabilito mercoledì il Consiglio federale, sottolineando di sostenere in questo modo la popolazione ucraina, alle prese con l'aggressione militare russa. L'ultima parola spetterà però ai tribunali elvetici.
La decisione odierna, precisa una nota governativa, non è però in alcun modo legata alle sanzioni adottate nel 2022 nei confronti della Russia.
I diversi procedimenti di confisca verranno portati dinanzi al Tribunale amministrativo federale (TAF). Si tratta di averi appartenenti a persone politicamente esposte (PPE) e a persone a loro vicine, di presunta origine illecita. Questi individui erano legati a Yanukovych.
I patrimoni presi di mira resteranno bloccati fino a quando la giustizia amministrativa elvetica avrà deliberato definitivamente. Qualora vengano confiscati in via definitiva, saranno restituiti alla popolazione ucraina nel quadro di un accordo internazionale.
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