"Contro Trump prove solide"

I democratici hanno aperto martedì al Senato degli Stati Uniti la loro requisitoria contro Donald Trump, nel secondo processo di impeachment a carico dell'ex presidente, questa volta accusato di incitamento all'insurrezione in relazione ai fatti dello scorso 6 gennaio. In aula è stato mostrato un video che accosta alcune dichiarazioni incendiarie di Trump ("non riprenderete mai il Paese essendo deboli", ad esempio) alle immagini dei suoi sostenitori che assaltano Capitol Hill.

L'ex presidente repubblicano non sarà presente e ci sono poche probabilità che il processo si possa concludere una condanna, vista la larga maggioranza richiesta (due terzi) per approvarla. Ma i democratici si sono mostrati decisi e hanno ricordato ai 100 senatori - che in quest'occasione rivestono il ruolo di giudici - la gravità di quanto accaduto solo poche settimane fa, quando una folla di manifestanti ha fatto irruzione al Congresso per fermare la proclamazione di Joe Biden. Nelle violenze, cinque persone sono morte.

Le accuse contro Trump si basano "su fatti concreti e solidi", ha dichiarato il procuratore democratico Jamie Raskin, parlando nella stessa sala dove i sostenitori dell'ex presidente sono riusciti a entrare. L'accusa fa leva anche sul fatto che gli stessi senatori sono stati testimoni di quanto è accaduto e che l'assalto a Capitol Hill è arrivato dopo settimane in cui Trump ha continuato denunciare brogli elettorali senza però avere alcuna prova.

Secondo gli avvocati dell'ex presidente, invece, "è assurdo e incostituzionale condurre un processo di impeachment contro un privato cittadino", hanno detto, puntando sul fatto che Trump ormai non è più in carica. Un argomento, questo, sostenuto anche da molti repubblicani.

Nella serata di martedì, la maggioranza dei senatori (56 a 44) ha votato a favore della costituzionalità del processo per l'impeachment di Trump. Questo significa che il processo andrà avanti già a partire da mercoledì.