Corea del Sud di nuovo flagellata dal fuoco

Sabato le autorità sudcoreane hanno dispiegato numerosi elicotteri per combattere la recrudescenza delle fiamme in un’area del sud-est del Paese. Gli incendi sono divampati nuovamente sabato mattina presto ad Angong, una città della provincia di North Gyeongsang (sud-est), spingendo le autorità a dispiegare otto velivoli nella zona, secondo quanto riferisce un funzionario forestale.

I vigili del fuoco, aiutati dalla pioggia, erano riusciti a spegnere l’incendio principale nella regione venerdì. “Sembra che le braci si siano riaccese”, ha dichiarato il capo del servizio forestale, aggiungendo che è previsto “l’invio di altri elicotteri nell’area di Andong”.

Il bilancio delle vittime dei roghi boschivi iniziati lo scorso fine settimana è salito a 29, con quaranta feriti, di cui dieci gravi. Secondo gli ultimi dati, più di 2’900 case sono state distrutte e giovedì un funzionario ha dichiarato che circa 35’000 ettari di foresta sono andati in fumo.

Si tratta degli incendi forestali più letali e distruttivi registrati in Corea del Sud e peggiori pure di quello dell’aprile 2000 che incenerì 23’913 ettari sulla costa orientale. I roghi hanno distrutto diversi siti storici, tra cui il complesso del tempio di Gounsa a Uiseong, che si ritiene risalga al VII secolo.

La maggior parte delle vittime delle fiamme, che hanno colpito le aree rurali di Andong e Uiseong, aveva un’età compresa tra i 60 e gli 80 anni, secondo i servizi forestali sudcoreani. Tra le persone decedute figura anche un pilota il cui elicottero si è schiantato mercoledì mentre tentava di spegnere focolai, oltre a quattro vigili del fuoco e altri soccorritori che hanno perso la vita dopo essere rimasti intrappolati dalle fiamme.