Le autorità cinesi hanno imposto il blocco ai trasporti in altre città, Xiaogan, Enshi e Zhijiang - tutte nella provincia di Hubei, culla dell'epidemia di coronavirus - portando così a oltre 41 milioni il numero di cittadini coinvolti dalle misure per contrastare l'emergenza. In molte di queste città è stata disposta anche la chiusura di luoghi aperti al pubblico come teatri o locali per il karaoke.
Con 26 morti per un totale di 830 persone contaminate il bilancio del nuovo coronavirus apparso in dicembre nella città di Wuhan si è ulteriormente aggravato. L’ultimo bilancio ufficiale faceva infatti stato di 18 morti su un totale di più di 600 contagi.
A destare particolare preoccupazione è anche che due decessi sono stati segnalati per la prima volta lontano da dove il virus è esploso. Sugli 830 casi censiti 177 vengono considerati gravi, mentre altri 34 sono guariti.
Turismo: stop alle vendite
La Cina "ha ordinato a tutte le agenzie di viaggio di interrompere la vendita di tour interni e internazionali" per fronteggiare l'epidemia. Lo scrive Bloomberg che cita un documento del ministero della Cultura e del Turismo di Pechino. Il dicastero "ha disposto lo stop alla vendita di biglietti per i pacchetti turistici a partire da oggi", recita il testo citato da Bloomberg. Il giro d'affari del turismo cinese all'estero ha toccato nel 2018 i 130 miliardi di dollari.
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