Il ministro dell'interno francese Gérald Darmanin sarà in Corsica mercoledì e giovedì per una serie di colloqui "senza precedenti" che dovranno dare risposta alle richieste "sul futuro istituzionale, economico, sociale e culturale dell'isola". Il presidente del Consiglio esecutivo, Gilles Simeoni, ha in particolare rivendicato uno statuto di autonomia, in un momento di tensione che dura da un paio di settimane e che è sfociato anche in violenze.
Darmanin, nel dare l'annuncio del suo viaggio, non ha mancato di condannare quanto accaduto domenica a Bastia, dove la manifestazione in sostegno di Yvan Colonna si è trasformata in "sommossa" secondo la procura. Almeno 7'000 persone per le autorità, 12'000 invece secondo gli organizzatori e di ogni età, sono scese in piazza nonostante la pioggia, scandendo slogan come "Libertà" e "Statu francese assassinu". Il caos è scoppiato attorno alle 16.00 davanti alla prefettura. Scontri hanno opposto le forze dell'ordine a 300 manifestanti mascherati. Sono stati usati gas lacrimogeni e idranti da una parte, molotov e sassi dall'altra, con un bilancio di 67 feriti fra cui 44 agenti. La calma è tornata solo attorno alle 22.30.
A scatenare le proteste è stata l'aggressione di Colonna, in carcere ad Arles dove scontava l'ergastolo per il suo ruolo nell'omicidio del prefetto Claude Erignac nel 1998. Assalito da un altro detenuto condannato per "terrorismo", l'indipendentista è da allora in coma.