Il premier turco Ahmet Davutoglu, entrato secondo gli analisti in rotta di collisione con il presidente Recep Tayyip Erdogan su temi quali il presidenzialismo, i diritti civli e il dialogo con i curdi, ha annunciato oggi (giovedì) le sue dimissioni da capo del partito al potere AKP, che domina la politica nazionale dal 2002.
Quando andavano ancora d'accordo
L'abbandono della carica non è immediato, il suo successore verrà scelto solo durante il
congresso del 22 maggio, ma implica anche la
rinuncia alla guida del Governo. Nel dare l'annuncio al termine di un incontro con i vertici della formazione, Davutoglu ha negato ogni contrasto con il capo dello Stato e garantito che il rapporto di lealtà proseguirà. Non lascerà l'AKP, per il quale continuerà a sedere in Parlamento. Le dimissioni sono viste come un passo verso un ancor più stretto controllo di Erdogan sulla vita scena politica nazionale.
pon/AP/Reuters/ATS
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