Doveva essere una bella serata di calcio, una sfida tra grandi club del campionato francese, ma la partita tra Marsiglia e Lione ieri sera (domenica) si è trasformata in un ennesimo fatto di hooliganismo, con il pullman della squadra ospite preso a sassate, e l’allenatore Fabio Grosso ferito al volto, come il suo vice. Il tecnico italiano è stato curato con 15 punti di sutura, e la partita ovviamente annullata. Oggi è il tempo delle polemiche e pure dei dubbi sulla capacità della Francia di garantire la sicurezza durante le Olimpiadi di Parigi all’orizzonte, in un Paese già sottoposto alla pressione dell’allerta massima di attentati.
L’agguato al pullman del Lione è scattato a poche centinaia di metri dal Velodrome, lo stadio del Marsiglia. Un gruppo di ultrà locali hanno scagliato contro il mezzo sassi, bocce di metallo e bengala. Il vetro anteriore destro del mezzo è andato in frantumi. Grosso è stato quindi colpito da una bottiglietta o da una lattina. E’ arrivato allo stadio con il volto e le mani ricoperti di sangue, sotto shock con un sospetto trauma cranico e subito soccorso. Altri tre pullman con i tifosi del Lione sono stati presi d’assalto dagli ultrà marsigliesi, provocando qualche ferito lieve. Poco prima delle 20.45 la partita è stata annullata. Lo stadio era pieno, con 65mila spettatori. Arrestate almeno nove persone.
L'annuncio della cancellazione della partita a Marsiglia
Risposta dura in vista, ma i dubbi sui grandi eventi restano
Già ieri era la ministra dello Sport, Amelie Oudea-Castera ha espresso indignazione e pretende una risposta «globale e senza concessioni». Come il ministro degli Interni, Gérald Darmanin che promette sanzioni e provvedimenti, chiamando però in causa anche i club che “devono gestire i loro tifosi”. Una replica al presidente del Marsiglia, Pablo Longoria che ieri aveva ricordato come tutto fosse accaduto fuori dal Velodrome, e quindi non sotto la sua responsabilità. In ogni caso, il presidente della Fifa, Gianni Infantino stamane ha postato un messaggio sui social: “Non c’è assolutamente spazio per la violenza nel calcio. Tali eventi non hanno posto nel nostro sport né nella nostra società e mi rivolgo alle autorità competenti affinché garantiscano che vengano prese misure adeguate”.
I fatti di Marsiglia rilanciano soprattutto il dibattito sulla capacità della Francia di gestire grandi eventi. Lo scorso anno, era scoppiata una feroce polemica dopo che la situazione era sfuggita di mano alle forze dell’ordine in occasione della finale di Champions League, allo Stade de France, alle porte della capitale, con migliaia di tifosi del Liverpool ammassati agli ingressi e aggrediti da bande di teppisti. A preoccupare sono le Olimpiadi e in particolare la cerimonia di apertura del 26 luglio prossimo che per la prima volta nella storia dei Giochi si svolgerà fuori da uno stadio e sulla Senna, con 91 battelli e 10’000 tifosi e un altro mezzo milione di supporter lungo le rive del fiume. Lo Stato prevede il dispiegamento di 45’000 tra poliziotti e gendarmi, ma fatica a reclutare i 22’000 steward necessari per l’evento. Per questo si valuta l’utilizzo dei militari, il tutto in un contesto di tensioni sociali e timori di nuovi attacchi di stampo islamista. L’allerta attentati è al massimo livello in Francia. Anche per questo il governo, ufficiosamente, non escluderebbe una cerimonia inaugurale più sobria, per contenere i rischi.