Un processo civile che mette a rischio tutto il suo impero economico e immobiliare. È quello che è iniziato oggi, lunedì 2 ottobre, contro Donald Trump. Durerà diverse settimane. La causa è per frode. La procuratrice generale di New York, Letitia James, chiedendo un risarcimento di 250 milioni di dollari, va a colpire due delle cose più importanti per il tycoon, i suoi figli - che sono co-imputati - e la sua immagine di imprenditore di successo sulla quale l’ex presidente ha giocato anche la sua carriera politica. Il tutto mentre la Corte suprema tiene aperta la corsa dello stesso Trump alla Casa Bianca, ignorando il ricorso di un oscuro candidato repubblicano che, invocando il 14mo emendamento, voleva escluderlo per il suo coinvolgimento nell’insurrezione del 6 gennaio 2021 contro il Campidoglio.
“Questa è la continuazione della più grande caccia alle streghe”, “una truffa e una farsa”, una “interferenza elettorale”, uno “show horror” allestito da una pm “razzista” e un giudice “canaglia”, ha detto senza mezzi termini Trump riferendosi al processo che si è aperto a New York e cercando di trasformare la sua ennesima causa in uno spettacolo mediatico per aumentare i suoi consensi elettorali e riprendersi la Casa Bianca.
Letitia James ha portato in tribunale accuse circostanziate. Per la procuratrice di New York, Trump e due suoi figli, Donald Jr ed Eric, hanno gonfiato per un decennio di oltre due miliardi di dollari il valore degli asset della Trump Organization per ottenere migliori condizioni da banche e assicurazioni. Per il giudice del processo Arthur Engoron i tre Trump sono “responsabili di frode”: ora si tratta di esaminare altre sei accuse e di stabilire l’entità della pena.
James chiede una sanzione di 250 milioni di dollari e il bando della holding di famiglia nello Stato di New York. Dice: “Donald Trump e gli altri co-imputati hanno commesso una frode persistente e ripetuta... Il mio messaggio è semplice: non importa quanto sei potente, non importa quanti soldi puoi avere, nessuno è al di sopra della legge e la legge prevarrà”, ha detto.
“Anno dopo anno, prestito dopo prestito, gli imputati hanno manipolato il valore dei beni di Mr Trump per mantenere interessi favorevoli - ha detto in aula il procuratore Kevin Wallace -. Se una cosa è esagerare per entrare nella classifica di Forbes, non si può farlo mentre fai affari nello Stato di New York”.
La linea di difesa che è emersa dalle dichiarazioni iniziali dei legali di Trump confermano in ogni caso che il tycoon farà di tutto per difendere il suo brand. “Il presidente Trump ha fatto miliardi di dollari costruendo uno degli imperi immobiliari di maggior successo nel mondo - ha detto l’avvocato Chris Kise - ha costruito una fortuna avendo letteralmente ragione sugli investimenti immobiliari”.
Trump, nelle dichiarazioni rese alla stampa prima di entrare in aula, ha denunciato che “non c’è stato crimine, il crimine è contro di me perché abbiamo una procuratrice corrotta”. “Le banche si sono sorprese di essere state coinvolte”, ha aggiunto riferendosi al fatto che la difesa chiamerà a testimoniare alcuni istituti di credito che gli hanno concesso prestiti. “Sono state ripagate in tempo, nessun default, siamo stati clienti perfetti, le banche hanno avuto indietro i loro soldi”, ha spiegato.