Il presidente ucraino Volodimir Zelensky ha effettuato lunedì una visita a sorpresa a Kherson, città nel sud del Paese di recente liberata dagli invasori russi. "Il presidente si è presentato per pochi minuti in piazza. Molte persone non sapevano della sua venuta. C'è stato quasi un passaparola. È stato veramente pochissimo, ma è stato molto importante per queste persone", spiega il collaboratore della RSI, Cristiano Tinazzi, presente in città durante la visita del presidente.
"La gente ha bisogno di sapere che l'Ucraina è vicina, anche in questa area del Paese, che è lontana dalla capitale e che in qualche modo ha ancora la guerra alle porte, perché i russi si trovano a pochissimi chilometri dall'altra parte del fiume. La cosa un po' strana in questa situazione, è che comunque i bombardamenti sulla città non ci sono ancora. Si sentono colpi di artiglieria, ma sono colpi che arrivano fuori città. La paura che hanno gli abitanti è che in qualche modo si possa riproporre una situazione di altre città come Kharkiv o il Donbass, perché i russi sono vicini", spiega Tinazzi.
Qual è la condizione della popolazione dopo otto mesi di occupazione russa?
"La città sta cercando di tornare a vivere, anche se manca ancora la rete telefonica, manca l'acqua, manca l'elettricità. Quindi le persone, seppur vivendo in condizioni abbastanza disperate, sono contente. Sono felici perché in qualche modo hanno visto finire un incubo. Molte persone ancora non credono a quello che è successo.
Una donna ha raccontato che, per esempio, quando l'11 novembre si sono presentati sulla piazza lei non pensava fossero gli ucraini, pensava che fosse un trucco, una trappola. Poi hanno capito che in realtà gli ucraini erano arrivati. Quindi è una situazione di rilascio di tensione, come di qualcosa che è finito, qualcosa che ormai ci si è lasciati alle spalle, e la gente sta incominciando a respirare. Appena hanno riattivato una delle telecomunicazioni tutti sono scesi con i cellulari in mezzo alla piazza per cercare di comunicare con i parenti".
Sappiamo che ritirandosi i russi, come anche in altre circostanze, hanno fatto terra bruciata...
"I russi hanno distrutto la centrale elettrica e le telecomunicazioni. Quindi le persone si trovano in isolamento e anche in condizioni difficili. Il problema è quello dell'elettricità, perché manca. In città è stato danneggiato anche il servizio idrico, quindi manca l'acqua nelle case e i prezzi nei negozi sono altissimi. Sono triplicati rispetto ad altre zone, anche perché c'è difficoltà di approvvigionamento. La strada principale è interrotta a causa dei bombardamenti, un ponte è distrutto, quindi bisogna fare delle strade secondarie ed è difficile portare rifornimenti alla città in questo momento".
Zelensky, la notte scorsa, ha detto che a Kherson sono sono state raccolte prove di centinaia di atrocità commesse dai russi. Hai potuto parlare con qualcuno di questo?
"Ho parlato con persone che stavano intorno alla zona centrale e mi raccontavano di questa prigione che si trova in una zona popolare dove molti non sanno dare informazioni certe. L'unica cosa che sanno è che lì c'era una prigione e molti raccontano di conoscenti spariti in questi mesi. Persone che sono state interrogate, che poi non sono più tornate o persone che sono state portate via dai russi".
Zelensky ha affermato che il ritiro russo da Kherson è l'inizio della fine della guerra. Tu hai seguito questo conflitto fin dall'inizio. Ti sei spostato in varie parti critiche del Paese. Qual è la tua percezione?
"È una vittoria storica, perché era l'unica capitale regionale che era stata presa dai russi. Ovviamente la guerra non finisce qui. I russi sono in difficoltà, ma sono ancora molto potenti. Non hanno smesso di combattere nell'est del paese, nel Donbass, nella zona di Zaporizhia e quindi, anche se si trovano in forte difficoltà e continue perdite territoriali in qualche modo continuano a combattere, bisogna cercare di capire adesso che cosa succederà a Mosca dopo questa umiliazione. Che cosa succederà ai piani alti del Cremlino".
La liberazione di Kherson e le possibili ritorsioni russe
Telegiornale 12.11.2022, 21:00