Drone di Hezbollah colpisce in Israele

Almeno 67 persone sono rimaste ferite, quattro delle quali in modo critico e cinque altre gravemente, nell’attacco di un drone domenica sera contro Binyamina, una località del centro di Israele a sud i Haifa. Lo hanno fatto sapere i servizi di soccorso dello Stato ebraico, citati dalla rete N12. Si tratta di uno degli episodi più gravi in territorio israeliano dal 7 ottobre 2023.

L’esercito israeliano non ha dal canto suo commentato l’accaduto. L’attacco è stato rivendicato con un comunicato da Hezbollah, che afferma di aver preso di mira “con uno sciame di droni” un campo della Brigata Golani, un’unità di fanteria delle forze armate di Tel Aviv. Ci sarebbe stato almeno un secondo apparecchio, intercettato. Secondo Hezbollah, è questa la vendetta per due raid su Beirut che hanno causato 22 morti giovedì.

Il movimento sciita afferma anche di aver teso un’imboscata a soldati israeliani che tentavano un’infiltrazione nei pressi della frontiera con il Libano e di averli coinvolti in combattimenti ravvicinati in varie località di confine, facendo uso di razzi e armi automatiche. Allo stesso tempo, domenica Israele ha intensificato i suoi raid aerei contro la formazione vicina all’Iran (il bilancio in Libano dei bombardamenti di sabato è di 51 morti e 174 feriti) e per la prima volta ha affermato di averne catturato un combattente.

L’attacco con droni coincide con l’annuncio statunitense dell’invio in Israele di un sistema antimissile THAAD (Terminal High Altitude Area Defense), insieme ai militari che saranno chiamati a utilizzarlo. Si tratta di un sistema destinato a intercettare missili balistici e quindi a contrastare non un attacco di Hezbollah ma piuttosto eventuali futuri lanci iraniani.