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Carri israeliani in una postazione dell’UNIFIL

I caschi blu dell’ONU denunciano nuove “violazioni scioccanti” dopo il ferimento di cinque dei loro soldati nei giorni scorsi - Guterres e la Svizzera chiedono la fine degli attacchi

  • 13 ottobre, 17:35
  • 13 ottobre, 21:57
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L'ingresso di una delle postazioni dell'UNIFIL nel sud del Libano

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Di: AFP/pon 

Due carri armati Merkava israeliani “sono entrati con la forza” verso le 4.30 del mattino di domenica in una postazione del contingente internazionale UNIFIL nel sud del Libano, distruggendone l’ingresso prima di occuparla per 45 minuti. È quanto denunciato dagli stessi caschi blu.

L’operazione è stata giustificata dalle forze armate israeliane con la necessità di evacuare soldati feriti in quell’area: un blindato sarebbe finito sotto il tiro di miliziano sciiti e arretrando avrebbe danneggiato la postazione. Si sarebbe quindi trattato di un errore. Secondo le IDF, per i militi dell’ONU non c’è stato alcun pericolo.

Due ore dopo dei tiri hanno causato un fumo che ha provocato “irritazioni cutanee e gastrointestinali a 15 caschi blu, che hanno ricevuto delle cure”, ha reso inoltre noto il contingente delle Nazioni Unite. Sabato, ha aggiunto, l’esercito dello Stato ebraico, impedendo il passaggio, ha pure reso impossibile “un movimento logistico cruciale” per la forza di interposizione. L’UNIFIL ha dichiarato domenica che “per la quarta volta in quattro giorni abbiamo ricordato all’esercito israeliano e a tutti gli attori presenti il loro obbligo di assicurare la sicurezza del personale dell’ONU e l’inviolabilità delle sue posizioni”. Quelle commesse dalle forze armate di Tel Aviv “sono violazioni scioccanti”, ha affermato il portavoce Andrea Tenenti. Nei giorni scorsi, cinque dei circa 10’000 soldati dell’UNIFIL erano rimasti feriti, almeno due dei quali certamente ad opera dei militari israeliani. Il contingente dei caschi blu ha denunciato “spari ripetuti e deliberati” sulle sue posizioni da parte dei soldati con la stella di Davide.

L’UNIFIL ha rifiutato fin qui di lasciare le proprie basi, rispondendo picche alle richieste israeliane che domenica sono state reiterate in un messaggio registrato e indirizzato al segretario generale dell’ONU Antonio Guterres anche dal primo ministro Benjamin Netanyahu, stando al quale gli uomini dell’ONU dovrebbero essere allontanati dalla zona dei combattimenti con Hezbollah.

Guterres in serata ha diramato un appello a tutte le parti in conflitto ad astenersi da qualsiasi azione che possa mettere in pericolo i peacekeeper, i quali a loro volta hanno adottato ogni misura possibile per garantire la propria sicurezza. “Gli attacchi all’UNIFIL potrebbero essere considerati crimini di guerra”, ha affermato.

Ha preso posizione anche la Svizzera: il Dipartimento federale degli affari esteri ha chiesto a Israele la fine degli attacchi contro il personale dell’ONU. Nessun membro dell’UNIFIL è svizzero, ma nella regione sono attivi tre osservatori militari elvetici.

Accuse ai soldati di Tel Aviv sono state formulate domenica anche dall’esercito libanese, che lamenta spari su alcuni suoi veicoli, con il conseguente ferimento di tre dei suoi uomini.

Cosa è l’UNIFIL

La United Nations Interim Force in Lebanon nota con la sigla UNIFIL era stata creata per sorvegliare il completo ritiro israeliano dopo la prima invasione del Libano, nel 1978. È schierata lungo la già citata “linea blu”, che rappresenta una linea di armistizio e non un confine ufficiale fra Libano e Israele. Il suo mandato è stato esteso e precisato nel corso dei decenni e ripetutamente rinnovato, l’ultima volta in agosto. Conta poco più di 10’000 uomini provenienti da una cinquantina di Paesi. I contingenti più numerosi sono quelli italiano e indonesiano, con un migliaio di soldati ciascuno.

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Nuovo attacco contro l'UNIFIL in Libano

Telegiornale 11.10.2024, 20:00

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