Il tribunale del Cairo ha condannato 75 persone alla pena di morte, tra cui alcuni alti esponenti dei Fratelli musulmani, il movimento messo al bando in Egitto per le violenze compiute durante il sit-in pro Morsi nella capitale egiziana nel 2013. Si tratta del numero di condanne a morte più elevato registrato finora in un unico processo.
La sentenza è giunta dopo due anni, mentre il verdetto su altri 660 imputati è previsto per l'8 settembre. I condannati sono stati riconosciuti colpevoli di omicidio premeditato, messa in pericolo della vita altrui, perturbamento dell’ordine e della sicurezza e altri reati.
Per loro ora vi è la possibilità di ricorrere in appello, e la speranza di un intervento del Gran Mufti, la più alta autorità religiosa del paese, che può esprimersi sulla questione anche se il suo parere non è vincolante.
Diverse organizzazioni per la tutela dei diritti umani sono intervenute per denunciare questo processo, evidenziando che le forze di sicurezza impiegate nell'ondata repressiva non sono finite sotto inchiesta.
RG/ANSA/eb