In Catalogna si celebrano nuove elezioni anticipate per scegliere il governo regionale. Sono le quinte elezioni anticipate negli ultimi 13 anni e sono particolarmente importanti perché i risultati possono avere importanti conseguenze anche sul Governo centrale.
Il Partito socialista del Primo Ministro spagnolo Pedro Sánchez spera infatti di dimostrare che la regione ha voltato le spalle alle sue aspirazioni separatiste, tentando di imporsi sullo schieramento che fa capo a Carles Puigdemont, il leader del tentativo di secessione del 2017.
L’ex presidente catalano ha votato nella località di Albera, nel sud della Francia, da dove ha tenuto la propria campagna elettorale. Puigdemont non votava dal 2017, quando riparò in Belgio per sfuggire alle conseguenze del referendum unilaterale da lui promosso sull’indipendenza della Catalogna.
Catalani al voto
Telegiornale 12.05.2024, 12:30
Con una popolazione di otto milioni di abitanti, questa ricca regione del nord-est della Spagna, che è uno dei centri economici e industriali del Paese, ha iniziato a votare alle 7.00 per eleggere i 135 deputati del Parlamento regionale. I seggi chiuderanno alle 18.00 e i risultati saranno noti intorno alle 20.00.
Chiudendo la campagna elettorale venerdì sera a Barcellona, Pedro Sánchez ha invitato i catalani a votare per il “progresso (sociale), l’unione e la stabilità” che, secondo lui, i socialisti incarnano, dopo anni di “instabilità” nella regione.
Sánchez, che è sostenuto dai partiti pro-indipendenza nel Parlamento spagnolo, spera di sottrarre loro la regione, in cui hanno governato per un decennio, dimostrando che la politica di distensione che ha perseguito in Catalogna da quando è salito al potere nel 2018 ha dato i suoi frutti e ha portato a una diminuzione del sentimento separatista. Una netta vittoria dei socialisti gli consentirebbe inoltre di rilanciare un mandato indebolito dall’apertura di un’indagine giudiziaria contro la moglie, motivo per il quale, una quindicina di giorni fa, aveva pensato di dimettersi.