“Concederemo l’amnistia perché tocca fare di necessità virtù in nome della Spagna, dell’interesse nazionale, per difendere il progresso sociale, per superare le fratture del passato”.
Lo ha detto Pedro Sanchez, mercoledì in uno dei passaggi centrali del discorso al parlamento spagnolo. “Il problema del Partito popolare (PP) e di Vox non è l’amnistia, ma che non hanno accettato il risultato elettorale”, ha proseguito.
Il primo ministro incaricato di formare il governo ha definito l’amnistia “una misura completamente legale e costituzionale come ce ne sono state tante in Europa. Chiedo al PP che abbia senso di responsabilità. Prenda le distanze dal trumpismo di Vox”.
Sanchez, affrontando il nodo dell’accordo con gli indipendentisti catalani in cambio dell’amnistia, ha indicato due strade percorribili: “Abbiamo di fronte o la via della contrapposizione e dello scontro o quella del perdono. La prima è quella seguita dal PP che ha portato alla peggiore crisi della nostra storia. Cosa preferisce la gente: la Catalogna del 2017 (l’epoca dei gravissimi scontri di piazza con i secessionisti, ndr) o quella del 2023. Noi scommettiamo sul dialogo”.
Proteste in Spagna
Telegiornale 12.11.2023, 20:32