Circa duecento migranti hanno sfondato mercoledì un cordone di polizia al confine tra Bosnia-Erzegovina e Croazia. Il gruppo, che comprende famiglie e bambini, si era accampato nella notte a Velika Kladusa con l’intenzione di proseguire verso uno dei paesi dell’Unione Europea.
Sono invece bloccati su un treno o rimandati verso Sarajevo a bordo di un pullman, dietro decisione del ministro della sicurezza Dragan Mektic, altre persone a cui è stato negato l’accesso alla regione di Bihac, mentre a Hadzici stanno arrivando i primi migranti alla ex caserma adibita a centro di accoglienza che può ospitare 400 persone.
Negli ultimi mesi è notevolmente cresciuto il flusso di persone, provenienti in gran parte dal Pakistan e dall'Afghanistan, sulle tratte balcaniche e le autorità non riescono a fornire un’assistenza adeguata o a istituire ulteriori centri di accoglienza. Problema che sarà accentuato dall’imminente arrivo dell’inverno, come riferisce l’agenzia per i rifugiati dell’ONU.